Il presidente della Confederazione Produttori Agricoli (Copagri) della Calabria, Francesco Macrì, di ritorno dalla Capitale, ha espresso grande soddisfazione per l’ottima riuscita dell’incontro su “La centralità della Pac per il futuro dell’agricoltura”, promosso da Copagri con i massimi vertici del settore, ma al contempo ha esterrnato grande preoccupazione “per l’eventuale riduzione degli aiuti, che può mettere ancora più in difficoltà la debole struttura delle aziende agricole calabresi”. Per il Presidente Macrì “se malauguratamente dovesse abbattersi la scure sugli aiuti, le già fragili strutture aziendali dell’agricoltura della Calabria si troverebbero ad affrontare ulteriori problematiche, da scongiurare”. Fari puntati quindi, a ogni livello, sul determinante settore agricolo. Tommaso Battista, presidente nazionale, ha rimarcato la contrarietà che le risorse Pac possano confluire nel fondo unico, espressa anche da 18 nazioni insieme all’Italia e dal Parlamento Ue nella risoluzione del 7 maggio 2025. “Oggi – ha messo in rilievo – non sappiamo se riusciremo ad evitare che questo accada, ma noi ci faremo sentire in tutte le sedi. Vogliamo evitare che ritornino le proteste degli agricoltori europei del 2024, stiamo lavorando in modo diplomatico affinché non si debba arrivare a questo”. Alla presenza del ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida ha detto: “La proposta di un fondo unico in cui siano accorpati i fondi per la coesione, la ricerca, la transizione digitale e la Pac, dicono sia fatta per semplificare e razionalizzare, ma questa proposta contiene un compromesso inaccettabile che rischia di depotenziare la tutela degli agricoltori. A preoccupare il comparto, non è solo l’ipotesi del fondo unico, ma anche i ventilati tagli del 20% alle risorse per la Pac, rigettati al mittente. La Copagri ritiene invece necessario un bilancio più consistente e specifico per la Pac nel prossimo Qfp in modo da preservare la sua integrità e la sua uniformità”. Alla luce degli effetti del cambiamento climatico, gli agricoltori ritengono necessari ulteriori fonti di finanziamento specifiche, al di fuori della Pac, per poter far fronte alle catastrofi naturali e fornire incentivi agli agricoltori e ai silvicoltori.
Tra i punti qualificanti della Pac post 2027 per Copagri un pilastro deve restare il sostegno al reddito degli agricoltori, che però “deve essere destinato a quelli che svolgono attività agricola, con particolare attenzione a quelli delle zone montane e svantaggiate, ai piccoli agricoltori e ai giovani” che siano “attivi e professionali, a prescindere dalle dimensioni aziendali o dal tipo di produzione”. Battista ha annunciato: “Presenteremo il nostro documento dove proponiamo maggiore attenzione per il ricambio generazionale, per la garanzia del reddito a tutti gli agricoltori e soprattutto anche la semplificazione burocratica. Chiediamo che ci sia la reciprocità e l’applicazione dei dazi antidumping per quello che ci sarà nei prossimi anni, nella prossima programmazione”. Il ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida, nel corso dell’evento promosso da Copagri ha ribadito che l’Italia non arretra nella difesa della Politica Agricola Comune. Nel suo intervento, Lollobrigida ha ribadito l’opposizione del governo italiano a qualsiasi ipotesi di accorpamento della PAC in un fondo unico e indistinto: “Non possiamo accettare che venga snaturata. Deve restare uno strumento autonomo, forte, pensato per garantire il presidio del territorio, la produzione di qualità e la tutela dell’ambiente”. L’iniziativa di Copagri ha posto al centro del dibattito il futuro del settore primario e la necessità di politiche europee, in grado di sostenere gli agricoltori in un momento di profonde trasformazioni ambientali, economiche e sociali. Lollobrigida ha rimarcato come una PAC forte sia fondamentale per mantenere la sovranità alimentare e contrastare lo spopolamento delle aree interne. Per il Sottosegretario Patrizio La Pietra: “La necessità ribadita da Copagri di garantire la centralità della PAC per il futuro dell’agricoltura europea è un tema condiviso dal ministro Lollobrigida e da tutto il governo Meloni”. Fra i presenti protagonisti dell’evento, il presidente della Copagri Calabria barone Francesco Macrì ha sottolineato tutte le gravi conseguenze che potrebbero abbattersi sulle aziende calabresi: “vanno invece maggiormente sostenute – ha puntualizzato chiaro e tondo Macrì – per rafforzarle sempre di più, facendole diventare ancora più attrattive per i tanti giovani, in una regione come la Calabria con rare opportunità di lavoro ma a forte vocazione agricola”.
Il presidente Copagri Calabria Macrì lancia l’allarme davanti al ministro Lollobrigida: “L’eventuale riduzione degli aiuti metterebbe ancora più in difficoltà la debole struttura delle aziende agricole calabresi”
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