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La Calabria a Bruxelles con il progetto “La Grande bellezza”

Durante la European Week of Regions and Cities, presso il Berlaymont Building di Bruxelles, è stato presentato il progetto “The Great Beauty of Europe”. La Calabria, rappresentata dall’Associazione Eurokom, entra attivamente nell’iniziativa innovativa che ha l’obiettivo di avvicinare giovani e adulti alle politiche di coesione dell’Unione Europea attraverso l’immenso patrimonio culturale e architettonico italiano.

Eurokom è una organizzazione che da oltre venti anni lavora attivamente allo sviluppo della cultura europeista nella nostra regione, creando un ponte tra le organizzazioni calabresi e quelle del resto d’Europa”, spiega Raffaella Rinaldis, la presidente, a lei si associa Alessandra Tuzza, Direttrice del Centro Europe Direct Calabria&EuropaSia come Eurokom che come Centro Europe Direct siamo entusiasti di poter contribuire alle attività del progetto The Great Beauty, in quanto siamo convinti che far crescere la consapevolezza sulle politiche di coesione dell’Unione Europea è essenziale per cittadini e giovani, poiché contribuisce a far capire come l’UE aiuta concretamente a ridurre le disparità regionali. Inoltre, informare sulle azioni dell’UE per territori come il Sud Italia rafforza il senso di appartenenza alla stessa Unione Europea. Grazie al gioco, i giovani trovano maggiori connessioni sia per conoscere l’UE che per monitorare come vengono utilizzati i fondi delle politiche di coesione

Le politiche di coesione rappresentano uno dei pilastri fondamentali dell’UE, ma molti cittadini ignorano i progetti finanziati sul territorio. “The Great Beauty of Europe” mira a colmare questa lacuna, unendo cultura, comunicazione tradizionale e digitale per rendere tangibile l’impatto dell’Europa nella vita quotidiana.

Il progetto si avvale di un originale mix di strumenti di comunicazione convenzionali e non convenzionali, digitali e tradizionali, in presenza e online, per promuovere la Politica di Coesione dell’Unione Europea attraverso le bellezze artistiche.

Le quattro principali attività del progetto sono:

1. QRace-Sion, la caccia al tesoro digitale: un’app dedicata permetterà di collezionare QR code disseminati in tutta Italia. Attraverso questo percorso interattivo, gli utenti scopriranno 150 tesori culturali e le risorse investite dall’UE per la loro valorizzazione.

2. Phygital Café Cohesion: incontri sia fisici che virtuali per discutere e approfondire le tematiche legate alle politiche di coesione, favorendo il dialogo tra cittadini e istituzioni. Luoghi privilegiati di svolgimento di questi workshop saranno le scuole di tutta Italia per avvicinare sempre più le nuove generazioni a questi temi, che potranno a breve candidarsi sul sito web ad ospitare le attività di progetto.

3. Piano di comunicazione cartaceo e online: coinvolgimento dei principali media italiani, tra cui La Repubblica e Il Corriere della Sera, per amplificare la diffusione del progetto e sensibilizzare un pubblico più ampio.

4. Azioni di invasione digitale: collaborazioni con importanti influencer nel campo della cultura per promuovere il patrimonio italiano e l’impegno dell’UE attraverso i social media.

Nel corso di un anno, saranno selezionati 150 beni culturali di significativa importanza, oggi fruibili o restaurati grazie alle politiche di coesione. Questi luoghi diventeranno simboli concreti dell’impegno europeo e tappe fondamentali del progetto.

Partner del progetto sono:

Tatics Group s.r.l. (capofila del progetto), con sedi a Roma, Perugia e Bologna, da 20 anni attiva nella formazione professionale, progetti europei, capacity building e marketing di comunità.

Un sogno che si avvera oggi qui a Bruxelles,” afferma Roberto Quatraccioni di Tatics Group. “Da tre anni lavoriamo a questo progetto, convinti dell’importanza di far conoscere ai cittadini quanto l’Europa faccia per loro, spesso senza che ne siano consapevoli. Vogliamo avvicinare le persone alle istituzioni europee e contribuire a costruire un’Europa più coesa, facendo notare quanto sia bella l’Europa che ci circonda. Il prossimo passo? Replicare il progetto negli altri Paesi europei.

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