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Invecchiamento attivo, la Regione Calabria si dota di un programma operativo

“Con la redazione del Programma Operativo Triennale (POT) si punterà alla pianificazione degli ambiti di intervento per rendere gli anziani una risorsa imprescindibile del sistema sociale regionale. L’obiettivo è quello di rispondere all’invecchiamento demografico della Calabria e fare in modo di migliorare la qualità della vita delle persone anziane, favorendone la partecipazione sociale, economica e culturale, nonché il mantenimento dell’autonomia personale”.

È quanto fa sapere il presidente della terza commissione sanità, attività sociali, culturali e formative dl Consiglio Regionale, Pasqualina Straface, che oggi (mercoledì 11 settembre) nel corso della seduta dell’organo consultivo ha illustrato gli obiettivi e le strategie del Piano Operativo Triennale redatto dall’Assessorato regionale alle Politiche sociali, guidato da Caterina Capponi, con la preziosa collaborazione del dirigente generale Tommaso Calabrò e del dirigente di settore Saveria Cristiano.

“Si tratta – spiega – di una novità importante: è la prima volta che la Regione Calabria si dota di un Piano di questa natura e con questa portata, con l’obiettivo di elevare la qualità della vita della popolazione anziana, considerata risorsa strategica per la crescita sociale.

 

Questo programma – spiega la presidente – prevede interventi che coinvolgono e rendono promotori attivi delle misure gli enti locali, le associazioni, i sindacati di categoria e le istituzioni educative. Le iniziative includono percorsi formativi, culturali e di inclusione, sostegno al vicinato solidale e all’associazionismo familiare e promuove modelli abitativi intergenerazionali, oltre a progetti di scambio culturale tra anziani e giovani.

In questa direzione, la Regione Calabria considera attività di utilità sociale gli incontri formativi, i percorsi per la cultura, per la memoria dei luoghi, per il turismo sociale e per l’inclusione sociale attiva. Le linee di azione del POT sono tre e si declinano in diversi step. C’è la formazione mirata a valorizzare il ruolo dell’anziano come custode di saperi. C’è la socializzazione per stimolare la partecipazione degli anziani ad attività socioculturali, svago, apprendimento, turismo. C’è l’inclusione sociale che deve favorire il coinvolgimento della popolazione anziana nella vita di comunità

 

Ovviamente – aggiunge la Straface – il ruolo del welfare in questo processo è cruciale nel coordinamento e monitoraggio delle azioni del piano, per garantirne la sua efficacia e apportare miglioramenti in corso d’opera. Il POT, infatti, rappresenta uno strumento essenziale che si adegua ai tempi, per promuovere una visione inclusiva dell’invecchiamento e rafforzare il ruolo degli anziani nella comunità calabrese, contribuendo – conclude – alla costruzione di una società più coesa e solidale”.

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