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Rapporto Bankitalia: aumentata in Calabria anche la povertà energetica, per i nuclei più vulnerabili

Povertà assoluta e povertà energetica. In Calabria, dove secondo le stime di Bankitalia sui dati dell’Indagine sulle spese delle famiglie dell’Istat, nel 2021, ultimo dato disponibile, i nuclei familiari in povertà assoluta, erano quasi l’11 per cento del totale, un valore superiore alla media nazionale (pari al 7,5 per cento), la difficoltà di accesso a beni e servizi essenziali come elettricità e gas, si è esacerbata a seguito degli incrementi de prezzi registrati nell’ultimo anno.

Lo rileva Bankitalia nel suo ultimo rapporto annuale. Un congiuntura particolarmente sfavorevole che ha ulteriormente aggravato la condizione delle famiglie più vulnerabili, alimentando una maggiore diffusione della povertà energetica. Nonostante le condizioni climatiche relativamente favorevoli, infatti,la fragilità economica delle famiglie calabresi incide in misura rilevante sulla diffusione della poverà energetica: nella media del quinquennio 2017-2021, in linea con quanto osservato nelle altre aree del Paese, l’incidenza di tale fenomeno in Calabria è stata infatti superiore tra i nuclei in cui il capo famiglia è in cerca di occupazione o ha un basso livello di scolarizzazione. Per la diffusione della povertà energetica assumono particolare importanza anche le condizioni abitative: case più vecchie hanno verosimilmente una peggior efficienza energetica e richiedono un maggior consumo di energia (e di conseguenza costi più elevati) per mantenere una data temperatura.

L’incidenza del fenomeno, inoltre, è risultato superiore per i nuclei residenti in case costruite prima degli anni ottanta: nel periodo 2017-2019 in queste abitazioni vivevano mediamente quasi i tre quarti delle famiglie calabresi in povertà energetica, un valore superiore a quello medio nazionale. Tale condizione è risultata particolarmente elevata per i nuclei familiari che risiedono in case prive di collegamento alla rete del gas e per quelle residenti in abitazioni non di proprietà (rispettivamente 19,8 e 24,1 per cento).

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