“Questo Cdm che abbiamo voluto celebrare a Cutro, e ringrazio tutti a partire dal sindaco per l’accoglienza e i cittadini, lo abbiamo voluto fare qui perchè all’indomani della tragedia del 26 febbraio volevamo dare un segnale concreto della nostra attenzione. E’ la prima volta che viene celebrato un Cdm nel luogo in cui si è svolta una tragedia come questa”.
Lo ha detto la premier Giorgia Meloni nella conferenza stampa al termine del Consiglio dei Ministri a Cutro.
“Abbiamo licenziato un decreto legge che affronta questa materia e lo abbiamo fatto per ribadire che siamo determinati a sconfiggere la tratta di esseri umani responsabile di questa tragedia, la nostra risposta a ciò che è accaduto è una politica di maggiore fermezza”.
“Non potevamo non dare un segnale che non fosse concreto: il nostro compito è cercare soluzioni e il modo migliore per onorare queste vittime è fare quello che si può fare perché queste tragedie non abbiano a ripetersi. Faremo tutto quello che va fatto per sconfiggere questi criminali, questa gente la voglio combattere”.
La premier, nel suo intervento, ha anche ringraziato il ministero Piantedosi per il lavoro svolto. “Se qualcuno pensa che i fatti del 26 febbraio ci abbiano indotto a modificare la linea del governo sbaglia di grosso. Noi confermiamo la nostra linea e la dimostrazione del fatto che non c’è una politica più responsabile è la volontà di interrompere la tratta degli scafisti: vogliamo combattere la schiavitù del terzo millennio rappresentata da queste organizzazioni criminali”.
“Non vogliamo replicare l’approccio di chi negli anni ha lasciato gli scafisti indisturbati, faremo di tutto”, ha aggiunto il presidente del Consiglio. “Un elemento che considero molto importante è che il reato verrà perseguito dall’Italia anche se commesso al di fuori dei confini nazionali: chi si rende responsabile di lesioni gravi o morte è perseguibile per un reato che consideriamo universale”. Non colpire, dunque, solo chi sta sui barconi ma anche i trafficanti: “vogliamo cercare gli scafisti lungo tutto il globo terracqueo. Viene nuovamente ristretta la protezione speciale, una fattispecie allargata a dismisura: l’intento del governo è abolirla e sostituirla con una norma di buonsenso che corrisponda alla normativa europea di riferimento”.
Nel decreto “ci sono norme sulla semplificazione delle procedure di espulsione, per il potenziamento dei centri di permanenza finalizzati al rimpatrio, per intervenire nei casi di gestione opaca dei centri per migranti”.
“L’Italia riserverà delle quote di accesso ai lavoratori che provengono dai paesi che collaborano con l’Italia” ha detto ancora Meloni, facendo anche riferimento alla necessità di fare un lavoro di “comunicazione direttamente nei paesi da dove partono i migranti per dare un quadro preciso della situazione”. La premier ha ribadito che per Roma la materia migranti necessita di un intervento a livello europeo e internazionale.
Al suo arrivo, Meloni, insieme ai vicepremier Antonio Tajani e Matteo Salvini e al sottosegretario Alfredo Mantovano, ha scoperto la targa installata al Comune di Cutro: “L’Italia – si legge – onora la memoria delle vittime del naufragio del 26 febbraio 2023, si unisce al dolore delle loro famiglie e dei loro cari. Il governo rinnova il suo massimo impegno per contrastare la tratta di esseri umani, per tutelare la dignità delle persone e per salvare le vite umane”.
Davanti alla targa, una corona della presidente del Consiglio.
La targa riporta anche le parole di Papa Francesco del 5 marzo: “I trafficanti di esseri umani siano fermati, non continuino a disporre della vita di tanti innocenti! I viaggi della speranza non si trasformino mai più in viaggi della morte! Le limpide acque del Mediterraneo non siano più insanguinate da tali drammatici incidenti!”.