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Drapia, tra passato ed attualità: il progetto “Be Beghe Tzalmavet” per le scuole medie

Una giornata all’insegna della riflessione profonda e della partecipazione attiva quella che si è celebrata ieri, 1 febbraio, presso l’istituto comprensivo “Don Mottola” di Sant’Angelo di Drapia e che ha coinvolto gli studenti delle scuole secondarie di primo grado del comune vibonese.

“Be Beghe Tzalmavet”, che in ebraico vuol dire “Nella valle oscura”, è un evento “itinerante” ideato dall’ingegnere Andrea Campolongo – nipote di un sopravvissuto al campo di concentramento tedesco  per Ufficiali di Wietzendorf  – che, ormai da oltre 20 anni, si fa promotore dell’iniziativa con lo scopo di coinvolgere soprattutto i più giovani in un toccante “viaggio nel tempo”.

Letture di poesie, racconti, video storici e fotografie sono stati testimonianze dirette di quanto di terribile è accaduto  e spunti di confronto costruttivo che hanno determinato una riflessione collettiva sull’importanza della memoria.

Un contributo essenziale per non dimenticare che ha trovato voce anche nei ricordi di chi ha vissuto l’orrore delle discriminazioni e delle deportazioni  sulla propria pelle, su cui i segni della crudeltà umana sono rimasti, purtroppo, indelebili.

All’incontro con gli studenti, oltre al primo cittadino di Drapia Alessandro Porcelli, hanno partecipato anche il vicesindaco Caterina Rombolà e la presidente dell’assise comunale Giovanna Iannello, quest’ultima  impegnata  nell’organizzazione dell’evento.

A dare loro il benvenuto è stato il dirigente scolastico Francesco Fiumara che ha sottolineato “la vicinanza e l’attenzione delle istituzioni al mondo della scuola e l’impegno costante dell’amministrazione su tutto il territorio del comune di Drapia”.

L’incontro  ha permesso tanto di fare un tuffo nel passato quanto di aprire una parentesi  sull’attualità, con passaggi da parte dei relatori in riferimento  alla guerra tra Russia e Ucraina.

Ieri ricorreva la giornata nazionale delle vittime civili delle guerre e dei conflitti nel mondo” ha ricordato Porcelli, il quale oltre a sottolineare “l’impegno di Giovanna Iannello, grazie alla quale è stato possibile dare vita ad un momento intenso di dibattito con i più giovani” ha invitato gli studenti “a dialogare con i propri nonni e, più in generale con gli anziani, per raccogliere testimonianze importanti e conoscere la storia, strumento indispensabile per comprendere il passato, vivere il presente e costruire il futuro imparando dagli errori commessi”.

 

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