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Alla Casa delle Erbe della Locride, il 25 maggio, la “Festa delle Rose”

Si rinnova anche quest’anno, puntuale nel mese delle fioriture, la “Festa delle Rose”, organizzata dalla Casa delle Erbe della Locride.

“Luoghi, Madonne e Rose” è il titolo dell’edizione 2025 che si terrà domenica 25 maggio. Gli appassionati cultori di rose potranno ritrovarsi per un evento, giunto alla VII edizione, che si è rivelato negli anni sempre capace di sorprendere, facendo accedere, almeno per un giorno, a una dimensione di armonia e bellezza, di quelle che lasciano il segno e il desiderio di tornare.

Marò d’Agostino, la paesaggista curatrice, con la Festa delle Rose, apre alla condivisione pubblica il “Piccolo Parco della Gioia” della Casa delle Erbe, da lei creata su un terreno ereditato dalla famiglia materna. Grande cura è stata dedicata al tema della Festa che, anche in questa edizione, attinge alla immensa articolazione simbolica e semantica che la regina dei fiori ha nelle culture, nelle religioni e nella storia dei popoli. Stavolta l’attenzione è amplificata e fa leva sulla straordinaria partecipazione delle Dominae Herbarum, un gruppo di donne che da alcuni anni si incontra, in presenza o in video conferenza: donne che vivono in territori diversi d’Italia, alcune anche all’estero, che hanno deciso di connettersi a ogni luna nuova, e sovente anche in luna piena, nonostante le distanze, per seminare nuovi progetti, condividere la conoscenza delle piante, le ritualità che segnano il calendario e la successione delle stagioni e alimentare la sacralità della vita quotidiana che è sempre un ritorno alla Natura, alla Grande Madre.

Situato nel comune di Ciminà, in contrada Barbaro, presso Antonimina, ai piedi del monte Tre Pizzi e vicino al fiume, la Casa delle Erbe è raggiungibile dalla strada provinciale che collega Locri ad Antonimina.

«Domina è signora, padrona, ma ognuna di noi si riconosce soprattutto nell’accezione di custode.
Tutte – dice Veronica Gatto, ideatrice del gruppo – siamo custodi di bellezza, di conoscenza e di luoghi. La nostra è una ricerca, un racconto condiviso per il risveglio delle memorie femminili, con molte questo racconto è già cominciato».

Alla Casa delle Erbe della Locride il racconto troverà un suo momento espressivo culminante con il grande cerchio condotto da Veronica da Pale/Velia, Lucia da Rodio (SA), Monica da S. Paolo d’Argon (BG) Tatiana da Benevento, Verena da Urbino, Donatella da Salerno, Angela da Reggio Calabria e Marò dalla Casa delle Erbe della Locride. Arte, saperi, talenti, meditazione e rituali confluiranno per portare i partecipanti, a dirla con Derrick Jensen, verso un linguaggio più antico e profondo delle parole. «La rosa – aggiunge Veronica Gatto – per me rappresenta la possibilità di accedere a questo linguaggio che è poetico, urgente in questo momento storico. L’immagine della rosa ci indica la via per una rinnovata sacralizzazione della vita…».

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