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Reggio: il 12 agosto, Garibaldi e il Risorgimento, protagonisti della conversazione del Circolo culturale “L’Agorà”

Il prossimo 12 agosto sulle varie piattaforme Social Network presenti nella rete, sarà disponibile la conversazione, organizzata dal Circolo Culturale “L’Agorà”, sul tema “La fredda accoglienza di Garibaldi a Malta nel 1864. Le questioni maltesi Risorgimentali.”. L’eroe dei due Mondigiunse a Malta a bordo del vapore Valletta, accompagnato dai due figli Ricciotti e Menotti. Era la notte del 23 marzo 1864, ad accoglierlo nel porto dell’isola del centro del Mediterraneo c’era la baronessa Testaferrata Abela, una nobildonna maltese che voleva dare il benvenuto al generale a nome di tuti i maltesi. Pare che il messaggio di saluto con cui la baronessa si presentò fosse firmato da qualche centinaio di maltesi, ma l’arrivo dell’eroe dei due mondi suscitò a Malta sentimenti controversi, e non necessariamente di grande e positiva accoglienza.Dopo la sua epica impresa e dopo l’unificazione d’Italia a cui mancavano ancora il Veneto e Roma (la breccia di Porta Pia è del 1870) Garibaldi probabilmente si era recato a Malta per cercare proseliti alla sua causa. Ma poco ottenne nella capitale maltese perché qui il sentimento cattolico era molto radicato. L’eroe dei due mondi era considerato contrario e nemico di Papa Pio IX e del suo potere temporale. Nell’isola maltese si formarono due partiti. Da un lato c’erano i liberali maltesi – favorevoli ad un’Italia interamente unita – e anche gli inglesi che avevano un grande ammirazione per Garibaldi. Dall’altro i maltesi più clericali e vicini al papato che consideravano Garibaldi un rivoluzionario. Così si schierò la popolazione, così presero posizione i giornali dell’epoca. Oggi rappresentano un’importante testimonianza per darci un quadro di quel controverso arrivo di Garibaldi a Malta, tappa intermedia prima di raggiungere Londra.Dai resoconti della stampa maltese – tra cui The Malta Times e United Services Gazette del 14 marzo 1864, L’Ordine del 1° aprile 1864, Il Mediterraneo del 26 marzo 1864 e Il Portafoglio Maltese del 26 marzo 1864 – si ha l’impressione che Garibaldi e i suoi figli abbiano ricevuto un’accoglienza contrastante. I commenti della stampa variano da “illustre viaggiatore”, “eroe e patriota italiano e il più illustre difensore della libertà in Europa”, “il nobile generale”, “uomo onesto e buono”, “la fonte di tutto ciò che è nobile e generoso – un leone italiano” e “l’eroe italiano” da un lato, a epiteti completamente opposti, che comprendevano “un avventuriero”, “nemico del papato, della Chiesa e del di lei Vicario, e quindi imicissimo ai Maltesi, essendo questi un popolo eminentemente cattolico”, e “il masnadiere”. In realtà, dopo l’unificazione italiana nel 1861, quasi tutti i rifugiati liberali a Malta partirono per tornare in patria. Tuttavia, il loro posto fu preso dai loro avversari, principalmente siciliani aderenti alla spodestata famiglia regnante dei Borbone.Queste alcune delle cifre che saranno oggetto di analisi da parte di Elena Pierotti, studiosa dell’Italia risorgimentale. Tenuto conto dei protocolli di sicurezza anti-contagio e dei risultati altalenanti della pandemia di COVID 19 e nel rispetto delle norme del DPCM del 24 ottobre 2020 la conversazione sarà disponibile, sulle varie piattaforme Social Network presenti nella rete, a far data da venerdì 12 agosto.

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