Jorge Luis Borges definì la Divina Commedia “il più bel libro della letteratura mondiale”, confessando di dovere a Dante le emozioni estetiche più intense che avesse mai provato. Primo Levi dice che i versi del XXVI canto dell’Inferno, richiamati alla memoria nell’orrore di Auschwitz, sono stati capaci di squarciare le tenebre del lager, inondando la sua anima e facendogli per qualche minuto dimenticare dove fosse. E si potrebbe continuare all’infinito nelle citazioni. A sette secoli di distanza, la poesia di Dante è ancora un’iniezione di bellezza, capace di far vibrare tutta la sua forza e di irradiare luce e speranza. Così si legge in una nota diramata dal professore e giornalista Pasquale Roppa per il Liceo Classico Artistico “Francesco Fiorentino” di Lamezia Terme.
A parlare del Sommo Poeta, la Prof.ssa Marinella Vitale, autrice del libro “In viaggio con Dante”, la quale ha incontrato oggi alcuni allievi delle quinte classi del Liceo Classico- Artistico “F. Fiorentino”, nell’ambito della rassegna “Fiorentino d’autore”, promossa dal Prof. Raffaele Gaetano. La scrittrice si è soffermata inizialmente a commentare alcuni versi del Paradiso, “la più alta prova del genio dell’Alighieri”, secondo la definizione del Sapegno, Cantica oggetto di studio nell’ultimo anno scolastico: la smonacazione forzata di Piccarda Donati, il sentimento della nostalgia nelle parole di Cacciaguida, il sì rivoluzionario della Vergine Maria che accetta di essere la madre del Cristo-Uomo, cambiando il destino dell’umanità. La Relazione della Prof.ssa Vitale, ricca di riferimenti letterari, storici e filosofici, ha offerto agli studenti preziosi spunti di riflessione: ne è scaturito un dialogo intenso e molto partecipato.
Tante le domande dei ragazzi – conclude la nota: dalla riflessione di Pasolini sul valore della sconfitta alla struggente nostalgia di Corrado Alvaro per la terra d’Aspromonte, dalla mistificazione dell’informazione nella distopica società totalitaria di Orwell al concetto di retrotopia di Bauman, a dimostrazione di come la poesia di Dante travalichi la cultura medioevale e consenta molteplici, infiniti rimandi. Questo il segno tangibile dell’alto e perenne insegnamento del Sommo Fiorentino, come hanno sottolineato le Prof.sse Maria Chieffallo ed Emilia Rizzuto, moderatrici dell’incontro. In conclusione, la Dott.ssa Nella Fragale, in rappresentanza della casa editrice “grafichEditore”, ha comunicato con soddisfazione che il libro “In viaggio con Dante” sta incontrando un largo consenso di critica e di pubblico ed è in ristampa. Gli allievi della VA hanno poi voluto omaggiare la scrittrice, recitando a memoria il XXXIII Canto del Paradiso, il canto dell’ineffabilità e della visione indicibile del mistero divino. L’intensità della declamazione ha fatto emergere la commozione stessa di Dante di fronte alla visio divinae essentiae, allo sfavillante fulgore dell’eterna luce.