Ci sono situazioni in cui il classico modello di lente di ingrandimento con manico può rivelarsi scomodo da usare. Ciò è vero soprattutto quando si ha bisogno di lavorare su oggetti di piccole dimensioni con entrambe le mani.
Per ovviare a questo problema, nel corso degli anni sono stati inventati diversi tipi di lente di ingrandimento da tavolo che permettono di esaminare e prendere appunti allo stesso tempo, oppure di saldare, cucire o manovrare elementi microscopici in tutta comodità.
Nell’articolo di oggi, vediamo quali sono le lenti da tavolo più comuni e come scegliere quella più adatta alle proprie esigenze.
Illuminazione
La prima caratteristica da considerare quando si valuta l’acquisto di una lente di ingrandimento da tavolo è la presenza di una fonte di luce e il suo tipo.
I modelli meno costosi, infatti, non hanno una retroilluminazione e possono essere usati in condizioni casalinghe per lavori semplici, oppure in luoghi ben illuminati da altre fonti di luce.
Esistono lenti di ingrandimento con lampade fluorescenti. Solitamente sono di forma rotonda o quadrata e hanno un costo contenuto. Con un uso prolungato, la lampada che circonda la lente vera e propria inizia a riscaldarsi. Questi modelli sono adatti per usi brevi.
I modelli di lente da tavolo più moderni, invece, hanno un’illuminazione a LED su tutto il perimetro della lente. Questa retroilluminazione è sicuramente più costosa, ma garantisce l’assenza di zone d’ombra, non è soggetta a surriscaldamento e, in alcuni casi, permette addirittura di regolare l’intensità della luce emessa. Oltre a ridurre il consumo di elettricità, la luce emessa dai LED non affatica gli occhi ed è quindi più adatta per usi prolungati.
Base della lente di ingrandimento
Alcune lenti di ingrandimento da tavolo hanno una base di appoggio semplice che funge solamente da sostegno. In questo caso, l’oggetto da osservare deve essere posizionato sul tavolo, oppure tenuto sotto la lente con le mani.
In altri modelli, invece, la base della lente è piatta e presenta una zona su cui è possibile appoggiare l’oggetto che si intende esaminare. Questa versione è decisamente più comoda per sfruttare appieno l’eventuale illuminazione a LED che circonda la lente.
Sicuramente più rari dei precedenti, certi modelli da tavolo non presentano alcuna base. Il collo che sorregge la lente termina con un morsetto che permette di fissare lo strumento all’estremità del tavolo. Questo tipo di lente di ingrandimento da tavolo è usata, ad esempio, nei saloni di bellezza quando i movimenti richiesti dal lavoro che si svolge sotto la lente rischierebbero di urtarla e farla cadere.
Infine, abbiamo i modelli più attrezzati, come le lenti treppiede da saldatura che sono munite di morsetti snodabili per fissare la base o gli elementi da saldare e di un apposito supporto per il saldatore.
Caratteristiche della lente
Quando si sceglie una lente di ingrandimento da tavolo è necessario considerare non solo le caratteristiche del supporto, ma anche quelle della lente vera e propria
Il primo concetto da introdurre è quello di lunghezza focale. Se vogliamo che una lente mostri un’immagine ben definita, la distanza tra questa e l’oggetto che si desidera ingrandire deve essere minore della distanza tra la lente e gli occhi di chi la usa.
Solitamente, in una lente di ingrandimento da tavolo, la distanza tra l’oggetto esaminato e la lente è maggiore di quella che intercorre tra la lente e l’occhio dell’esaminatore. Come mai?
Ciò dipende dal potere di ingrandimento della lente. Maggiore è questo valore, minore è la lunghezza focale. Il potere di ingrandimento si misura in diottrie e si calcola dividendo 100 per la lunghezza focale. Ad esempio, il potere di ingrandimento di una lente con una lunghezza focale di 2.5 cm sarà 40 diottrie (100/2.5). Per le lenti da tavolo è consigliato un potere di ingrandimento medio-basso in modo da non dover tenere gli occhi troppo vicini alla lente.