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Reggio: domani conversazione sul tema “1922-2022: nel centenario della marcia su Roma”

Giovedì 17 novembre sulle varie piattaforme Social Network presenti nella rete, sarà disponibile la nuova conversazione, organizzata dal Circolo Culturale “L’Agorà” sul tema “1922-2022: nel centenario della marcia su Roma” . Parteciperà in qualità di relatore l’onorevole Fortunato Aloi. Il gradito ospite del sodalizio organizzatore ha ricoperto il ruolo di docente negli istituti superiori. Dirigente missino e consigliere comunale e provinciale di Reggio Calabria e Deputato della Repubblica Italiana per quattro legislature, ricoprendo prestigiosi incarichi parlamentari, tra i quali quello di Sottosegretario di Stato per la pubblica istruzione dal 13 maggio 1994 al 16 gennaio 1995. L’obiettivo della marcia, capeggiata dai triumviri Balbo, Bianchi, De Bono e De Vecchi, era estromettere l’allora capo del governo Luigi Facta e forzare la mano al re Vittorio Emanuele III per indurlo a consegnare il Paese nelle mani di Mussolini, incaricandolo di formare un nuovo governo.

La marcia iniziò il 26 ottobre, con Perugia come quartiere generale dell’iniziativa. Da qui i quadrumviri nominati qualche giorno prima da Mussolini coordinavano le operazioni. Il 27 ottobre circa ventimila camicie nere partirono da Santa Marinella, Tivoli, Monterotondo e dal Volturno e, requisendo convogli ferroviari, si diressero verso la capitale, difesa da circa 30.000 soldati. Quindi una pressione paramilitare che favorisse l’ascesa al potere di B. Mussolini. Seguendo la politica del «doppio binario», ossia combinando la pratica squadrista con il compromesso politico, Mussolini mise in atto efficacemente una nuova tattica di conquista del potere per mezzo di una «rivoluzione conservatrice» dalle forme semi legali. Dopo una prima adunata di squadristi svoltasi a Napoli il 24 ott., e mentre i gruppi dirigenti liberali si confermavano esitanti e divisi, il 27 ebbe inizio l’attacco delle milizie fasciste in varie province, con la presa di una serie di prefetture. Nella notte tra il 27 e il 28 gli squadristi iniziarono ad affluire a Roma, sebbene la resistenza degli Arditi del popolo li bloccasse a Civitavecchia e l’esercito a Orte.

Alle cinque del mattino del 28 il governo Facta decise di proclamare lo stato d’assedio, ma il re rifiutò di firmare il decreto. Dimessosi Luigi Facta, l’incarico di formare il nuovo governo fu dunque affidato ad Antonio Salandra, e si delineò l’ipotesi di un governo Salandra-Mussolini, cui peraltro guardavano con favore anche settori del grande capitale; il quadriumvirato che reggeva il PNF, tuttavia, dichiarò che la «sola soluzione politica accettabile» era un governo Mussolini. Nelle stesse ore i fascisti occupavano Roma, attuando la loro marcia armata all’interno della città. Il 29, mentre la manovra eversiva si allargava ad altre città del Paese, Vittorio Emanuele III affidò l’incarico a Mussolini. Questi, partito da Milano la sera stessa, giunse a Roma il 30 mattina per ricevere formalmente l’incarico. Con la formazione del suo governo – di cui facevano parte, con i fascisti, esponenti liberali, popolari, democratici e nazionalisti – iniziava il lungo ventennio della dittatura fascista. Tenuto conto dei protocolli di sicurezza anti-contagio e dei risultati altalenanti della pandemia di COVID 19 e nel rispetto delle norme del DPCM del 24 ottobre 2020 la conversazione sarà disponibile, sulle varie piattaforme Social Network presenti nella rete, a far data da giovedì 17 novembre.

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