Un racconto in cui si intrecciano momenti teatrali e musiche tradizionali, grazie all’utilizzo di alcuni degli strumenti tipici e a narrazioni che prendono spunto dalla storia. “Birbanti” è un’opera che esplora le radici più profonde della cultura del Nord Italia, portando in scena una storia di “mendicanti, pitocchi e scrocchi”, artisti di strada che un tempo popolavano fiere e piazze.
Il nome della performance, fa riferimento a un’antica espressione usata per indicare vagabondi e “furfanti”: i Birbanti, originari delle vallate più povere del nord Italia, vivevano di questua, mendicando o facendo imbrogli, alcune volte erano domatori di orsi o altri animali che portavano i propri spettacoli in piazza, chiamati orsanti – altre si fingevano uomini di fede per chiedere soldi in cambio di benedizioni. Personaggi che, pur conducendo una vita non proprio onesta, avevano un ruolo sociale importante nelle comunità. “Birbanti“ è anche il secondo capitolo di una trilogia che indaga il mondo dei “poveri cristi” e le tradizioni popolari delle valli del Nord Italia.
Protagonisti saranno Marta Mazzocchi, musicista e artista madonnara, che conduce ricerche sul territorio italiano in ambito etno-musicologico, approfondendo le culture musicali dell’Italia del Sud, e Matteo Vignati, attore e regista diplomato alla Scuola Nazionale di Cinema di Roma, che ha collaborato con registi di fama internazionale come Bob Wilson e Gigi Proietti. I due attori-musicisti guideranno il pubblico in un racconto a tratti ironico, a tratti toccante, tra narrazioni e brani musicali eseguiti con piva, organetto, ghironda, fisarmonica, tamburi, chitarra, e cimbali.
Con la performance, Mazzocchi e Vignali riportano in vita alcuni personaggi “strani”, ma che nonostante tutto avevano un ruolo essenziale nel tessuto sociale dell’epoca. «Un atto di narrazione storica che vuole riportare alla luce Orsanti e Birbanti, i quali rientrano in un fenomeno migratorio di massa a carattere inizialmente stagionale e contadino, cominciato già a partire dalla seconda metà del XVI secolo, e protrattosi fino all’inizio del XX. Fenomeni tuttora poco conosciuti, ma rilevanti per la storia del nostro paese e il recupero delle nostre radici culturali» dicono i due protagonisti.
Lo spettacolo si svolgerà all’interno dell’Ex Convento – spazio culturale, teatrino, residenze creative, uno spazio indipendente a due passi dal centro storico di Belmonte, tra una chiesa dei cappuccini e un agrumeto dove si svolgono residenze artistiche, spettacoli, concerti, curato da Stefano Cuzzocrea.
La performance ha un costo per l’ingresso di 7 euro, con offerta libera e consapevole per la cena sociale – piatto di pasta e bicchiere di vino – che si svolgerà dopo la fine di “Birbanti”, sempre negli spazi dell’Ex Convento.