C’è una piazza che torna a respirare cultura. C’è un borgo che si riempie di parole, di senso, di memoria. C’è un libro, “Battaglie di libertà”, che non è solo carta e inchiostro, ma coscienza e visione. E ci sono uomini e donne che credono ancora che il futuro si costruisca così: sedendosi insieme, parlando, leggendo, ascoltando.
La prima serata della rassegna “Letture nel borgo 2025”, andata in scena in Piazza Dionigi De Cicco a Castrolibero, è stata molto più di una semplice presentazione letteraria. È stato un incontro di storie e ideali, di politica e umanità. Protagonisti il libro di Francesco Kostner “Battaglie di libertà. Tra politica, istituzioni e lotte sociali”, scritto a quattro mani con Saverio Zavettieri: un’opera che attraversa cinquant’anni di impegno civile e istituzionale, raccontando l’Italia con lo sguardo di chi ha vissuto tutto da dentro, senza mai smettere di interrogarsi.
Kostner e Zavettieri, entrambi presenti, hanno offerto al pubblico non solo il racconto di battaglie passate, ma una riflessione sulla politica come scelta di vita, come servizio e responsabilità. In particolare Zavettieri, figura storica della sinistra meridionale, ha lasciato il segno con parole cariche di esperienza e sincerità, senza cedere alla nostalgia ma con uno sguardo sempre rivolto al presente e al futuro.
Accanto agli autori, una platea di voci autorevoli: il sindaco di Castrolibero Orlandino Greco, l’Assessora alla cultura di Castrolibero Nicoletta Perrotti, il consigliere regionale Giuseppe Graziano, Gennaro Migliore, dirigente di Italia Viva ed ex sottosegretario alla Giustizia, Francesca D’Ambra, sindaco di Malvito, e Maria Locanto, vicesindaco di Cosenza.
A moderare l’incontro, con il piglio del cronista che sa dare ritmo alle idee, il giornalista Antonlivio Perfetti: una conduzione attenta e approfondita, che ha valorizzato il contenuto del libro offrendo al pubblico spunti di riflessione non scontati.
Il sindaco Orlandino Greco, padrone di casa, ha rimarcato con forza: «Solo attraverso una visione politica lungimirante si può superare questo momento tragico per la politica italiana. Non può esistere un Nord senza Sud e non possono esistere ancora due Italie. Non è accettabile, non è tollerabile che un ragazzo nato al Sud abbia meno opportunità di uno nato al Nord. Questo è il vero decadimento della nostra democrazia».
Ha fatto eco alle parole del sindaco l’assessora alla cultura Nicoletta Perrotti. “Questa rassegna culturale nasce proprio dalla consapevolezza di portare la politica dalla parte della gente. Discutere di tematiche così importanti ci porta a costruire una nuova coscienza meridionale”.
Giuseppe Graziano ha incentrato il suo intervento sul coraggio di fare politica: «Oggi la politica rischia di essere solo una poltrona comoda che lascia il tempo che trova. È venuto meno il coraggio della vecchia politica, quella di figure come Zavettieri. Credo sia arrivato il momento di reagire».
Un concetto rafforzato da Gennaro Migliore: «Un Sud che ritorni protagonista con una nuova classe dirigente capace di portare i presupposti per una sua rinascita. Dobbiamo rivendicare un ruolo di centralità in queste nuove dinamiche globali. Ecco perché serve una classe dirigente più audace».
Francesca D’Ambra ha posto l’accento sul valore del socialismo, legato alla sua formazione politica e alla necessità di una politica diversa: «Oggi assistiamo a una drammatica povertà dell’attuale classe dirigente. Craxi sarebbe stato oggi uno dei protagonisti di questa politica».
Forte anche l’intervento di Maria Locanto: «Io non accetto più questa visione della Calabria disastrosa, sempre legata alla ‘ndrangheta o ad altro. La Calabria è altro, anzi, è tutt’altro. La classe dirigente nata nel Dopoguerra ha saputo farci emergere dalle ceneri di un mondo distrutto. Oggi questa forza si è persa, ma figure come Zavettieri rappresentano valori politici da preservare».
Al di là dei nomi e delle cariche, è emerso un filo comune: il bisogno di restituire alla politica la sua dimensione originaria, quella del servizio e dell’etica. “Battaglie di libertà” è un racconto onesto e a tratti duro di un’Italia spesso smemorata, ma che può ancora riscoprirsi comunità.
“Letture nel borgo 2025” parte così con un messaggio chiaro: la cultura è un atto politico. E leggere insieme è un gesto di resistenza civile.