“Da giorni ormai non si parla d’altro. Le segnalazioni sui social aumentano, le denunce dei cittadini si moltiplicano ed intanto – per strada – i cani randagi continuano a girare indisturbati, creando situazioni sempre più pericolose e degradanti.
È evidente a tutti che il fenomeno del randagismo a Cotronei è ormai fuori controllo.
Ma cosa fa il Comune? Si sveglia – dopo anni di silenzio – con la “grande idea” di annunciare un canile.
Ma siamo seri: questo è davvero il modo di affrontare un problema tanto grave?
Pensano che basti recintare due metri di terra, postare due foto su Facebook e il problema si risolva?
Chi conosce Cotronei sa bene che le gestioni pubblico-private, in passato, non hanno portato nulla di buono.
Anzi: sono spesso state fonte di sprechi, confusione e inefficienze.
E adesso dovremmo fidarci che questa volta, con il canile, sarà diverso?
Peccato che dalle foto si capisca subito che la struttura in costruzione è troppo piccola, non potrà mai contenere l’attuale numero di cani presenti nel territorio.
Peccato che il Comune già paga da anni decine di migliaia di euro per i cani accalappiati in passato. Peccato che non si capisca chi gestirà il canile, con quali risorse, con quale piano, con quali garanzie.
Nel frattempo, l’Amministrazione brancola nel buio.
Non ha idee, non ha visione, non ha volontà politica. Cerca solo di mistificare la realtà, con l’ennesima promessa-spot, mentre i cittadini convivono ogni giorno con paura, rabbia e disillusione.
E allora il Circolo “Nino Covelli” di Fratelli d’Italia Cotronei ha deciso di fare ciò che il Comune non ha mai fatto: studiare, documentarsi, guardare agli esempi concreti.
Sì, perché in altri comuni italiani il problema si è affrontato davvero. Non con slogan, ma con misure intelligenti:
• A Pontecorvo (FR), chi adotta un cane randagio ha una riduzione sulla TARI.
Risultato? Adozioni cresciute, canile svuotato, spese ridotte per il Comune.
• A Misterbianco (CT), l’Amministrazione offre un contributo annuo a chi accoglie un cane accalappiato.
Risultato? Meno cani per strada, meno costi, più cittadini coinvolti.
E Cotronei?
Cotronei ha le entrate per farlo, eccome.
Solo dalle frazioni turistiche di Trepidò e Villaggio Palumbo, il Comune incassa ogni anno centinaia di migliaia di euro in TARI da seconde case, alberghi e residence.
Poi ci sono i grandi immobili industriali come quelli di A2A, e decine di utenze stagionali.
E allora perché, con tutte queste risorse, si sceglie ancora la strada più costosa, meno trasparente e più rischiosa?
Perché non si copiano modelli che funzionano, che hanno ridotto i costi, coinvolto i cittadini e risolto il problema in pochi anni?
Forse perché servirebbe una cultura amministrativa che questa Giunta non ha.
Servirebbe capacità politica, competenza, visione.
Servirebbe rispetto per i cittadini e per il territorio.
Ma oggi abbiamo una maggioranza che preferisce l’apparenza alla sostanza, la propaganda alla responsabilità, il vittimismo al fare concreto.
Fratelli d’Italia chiede pubblicamente risposte serie e trasparenti:
• Esiste un piano di gestione per il canile?
• Quali sono i costi previsti?
• Chi lo gestirà e con quali controlli?
• Perché non si è fatto nulla per incentivare le adozioni e alleggerire le spese comunali?
I cittadini hanno il diritto di sapere.
E noi non smetteremo di denunciare finché non ci sarà chiarezza.
Perché Cotronei merita rispetto, non l’ennesima illusione”.
Così in una nota Fratelli D’Italia Cotronei, Circolo Nino Covelli.