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Elezioni Rende, il candidato Davide Lenti: “Cinque Stelle-Principe: aria di inciucio?”

Non è passato inosservato ciò che la coalizione 5S, AVS e Rifondazione ha detto nei giorni scorsi e a ritornarci é il candidato al consiglio comunale di Rende, Davide Lenti.

“Fa riflettere e non poco l’insistenza con cui il Movimento 5 Stelle & co. continua a riservare fendenti solo a Giovanni Bilotti, mentre usa guanti bianchi con Sandro Principe, esponente di quel passato politico che a parole si dichiara di voler superare. È legittimo domandarsi se questa singolare disparità di trattamento non abbia motivazioni che vanno ben oltre il dibattito locale”.

“Cosa bolle in pentola? Una strategia in vista di un possibile ballottaggio? O sono forse già in corso i preparativi per i prossimi appuntamenti elettorali a Cosenza e in Regione? Perché a questo punto il sospetto sorge: si vuole forse un “campo largo” così inclusivo da inglobare anche la Federazione Riformista, che a Rende – come è noto – ha aperto le sue porte alla destra sociale?”, si domanda Lenti.

“Se è questa la prospettiva, allora bisogna avere il coraggio di dirlo chiaramente. Perché non si può predicare la purezza etica mentre si strizzano gli occhi a quelle forze che, in nome della “strategia”, rischiano di svuotare di senso qualsiasi idea di alternativa progressista. Il Movimento 5 Stelle, che un tempo si presentava come forza di rottura, oggi sembra più interessato a manovre di posizionamento che alla coerenza politica. D’altronde l’onnipresente Orrico -che ancora ricordiamo nel truce siparietto con la povera Gallo alla quale sottraeva il microfono- non perde occasione per sedere ai tavoli delle più disparate, o forse meglio dire disperate, formazioni dai colori politici più che sfumati. A Rende si nota sempre più un’ambiguità costante: si colpisce chi costruisce un’alternativa credibile e autonoma, e si tace di fronte a chi rappresenta la continuità di vecchi assetti, magari utili domani per alleanze tattiche. D’altronde, è curioso vedere come in alcune liste elettorali la politica diventi un vero affare di famiglia. Marito e moglie candidati insieme: una scelta che fa pensare più alla gestione domestica del potere che alla meritocrazia. Sarà il pluralismo coniugale, o forse semplicemente la prova che, in certi contesti, la rappresentanza ha smesso di essere popolare per diventare familiare”, ha proseguito Lenti.

Il candidato di GenerAzione ha così concluso: “la verità è semplice: non si può servire a lungo due padroni. I cittadini meritano chiarezza, non ambiguità vestita da strategia. La coerenza non può essere un optional, né un sacrificio sull’altare del ballottaggio. Anche perché gli servirà un vicesindaco che faccia le veci di chi potrebbe essere escluso dalla legge Severino”.

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