di Fulvio D’Ascola* – Gli ultimi passi di uno sguardo verso il Cielo,attraversando le strade del Medio Atlante,con la natura che appare nella bellezza primordiale del Divino.Sembra essere un momento giocoso,mentre tra i tornanti delle strade del Maghreb arriva la notizia ,presumibilmente letta sul display di uno smartphone “E’ morto il Papa..”,penso questi ragazzi hanno voglia di scherzare e diffondono queste notizie per creare curiosità .Il tempo scorre tra i vicoli colorati d’azzurro di Chefchaouen ,proprio ieri passeggiando nella Medina di Fes ,notavo le Moschee,l’Università al-Qarawyyin dove per la prima volta fu rilasciata la prima laurea in Medicina nel 1207 d.c. ed oggi è sede di studi islamici.E’ vietato ai non musulmani entrare in una Moschea,è vietato alle donne pregare insieme agli uomini,è vietato entrare con le scarpe perché si “sporca” il puro.Il lungo viaggio tra campagne aride e sguardi su pastori e greggi di pecore smagrite,posti di blocco con polizia pronta a chiederti un obolo in dirham ,per non fare una multa e bambini che giocano al calcio, con le porte di legno create con traballanti lunghi legni ,sono testimoni di un tempo fermo dove il progresso sembra non arrivare .
”E’ morto Papa Francesco..” è tutto vero ed io sono lontano ,in un mondo islamico,dove alle cinque del mattino la voce del Muezzin mi sveglia dicendo “Allah Akbar” e il Corano diventa legge ,limitazioni ,sottili fanatismi che si permeano di significati.,”Il Papa è morto”, in fondo non è cosi ,lo vedo sorridere scendendo dalla sua “Cinquecento” ,lo vedo in mezzo agli “invisibili” tra loro sorridente ,lo rivedo pregare in una giornata piovosa di primavera,davanti ad una croce mentre il mondo è sconvolto da un virus mortale.Papa Francesco,Jorge Mario Bergoglio ,è il simbolo della Chiesa Cattolica ,dove si aprono le braccia per accogliere,dove uomini e donne hanno pari dignità e diritti ,dove la misericordia,la carità e la compassione devono essere guida per le azioni dei credenti.Nessuno muore,quando lascia il segno del ricordo e dell’assenza e Papa Francesco è l’antisistema ,l’ultimo rivoluzionario di prossimita,portando la croce del dolore come esempio di sofferenza personale per poi donare gioia.In questo mondo con i deliri di onnipotenza di Putin o le azioni da bullo ignorante di Trump ,mancherà ililuo sorriso e la fermezza nell’indignarsi di fronte alle guerre,alle ingiustizie ,alle violenze.
Non ci sarà più la sua ironia,il suo essere come noi,tra la gente e per la gente.Qui, dalla mia momentanea presenza in terra d’Islam,mi riempie di orgoglio essere cattolico,anche non praticante ,rimango fermo a pensare a quanto sia importante credere in qualcosa che possa essere invisibile,ma che dentro l’anima dia sollievo e generi emozioni.La strada è metafora di vita e tutte le immagini dei nostri anni sono legate ad una frase “Pregate per me..”,”Buona domenica buon pranzo”,Papa Francesco è una parte di ognuno di noi che sale in Cielo,vive e vivrà in altre dimensioni ,mentre un alito di vento diffonde profumo di rose e tutto il Mondo si ferma nella Bellezza del Divino.
*Sociologo