«Alle Regioni questo governo ha tagliato 1,2 miliardi dal Fondo complementare del PNRR per le opere di messa in sicurezza dei nostri ospedali e messo a terra solo il 3,7% dei fondi PNRR per la sanità. Il ministro Fitto come può permettere un simile disastro per il nostro servizio sanitario?».
Così la deputata del Movimento 5 Stelle, Elisa Scutellà.
«Ci sono cittadine che attendono 3 anni per una mammografia, milioni di persone in attesa di una visita, personale sottopagato, precario, servizi esternalizzati, ma cosa deve capitare ancora in questo Paese per far capire a questo governo che la sanità pubblica è una priorità e che il loro scellerato progetto di autonomia differenziata sarà la mazzata finale su questa sanità già devastata?
Inoltre, oltre mezzo miliardo viene tagliato dal programma “Verso un ospedale sicuro e sostenibile” per la messa in sicurezza delle strutture ospedaliere. Proprio su quest’ultimo punto si sono susseguite rassicurazione secondo le quali i fondi mancanti sarebbero stati presi dal cosiddetto “articolo 20” cioè quel fondo nato per l’edilizia ospedaliera. Peccato, però, – prosegue Scutellà – che, come scrivono i tecnici delle Regioni in forte allarme per questa decisione, non risulta un’effettiva disponibilità delle risorse dell’articolo 20 anche perché la gran parte dei soldi di quel fondo sono già prenotate.
Chi del Sud siede tra i banchi della maggioranza sembra essere totalmente avulso dalla realtà per non rendersi conto che liste d’attesa infinite, prenotazioni a 3 anni di esami diagnostici e ospedali che se ne cadono a pezzi in Calabria, come nel resto del Mezzogiorno sono la prassi, a cui noi non vogliamo arrenderci e che certamente non va affrontata con tagli indiscriminati e rinvii sine die di progetti fondamentali per assicurare una sanità che funzioni e che sia davvero dalla parte dei cittadini» conclude Scutellà.