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Naufragio di Cutro: il Governo si costituirà parte civile nel processo agli scafisti

Il Governo si costituira’ parte civile nel processo che si sta celebrando davanti al Tribunale di Crotone nei confronti degli scafisti accusati di aver provocato il naufragio di un barcone di migranti avvenuto il 26 febbraio 2023 a pochi metri dalla costa di Steccato di Cutro che provoco’ la morte di 94 persone ed un elevato numero di dispersi. In considerazione della estrema gravita’ dei fatti, il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Alfredo Mantovano, ha dato disposizioni all’Avvocatura generale dello Stato di costituirsi parte civile in rappresentanza della presidenza del Consiglio dei ministri e del ministero dell’Interno.

La richiesta del Governo sara’ formalizzata all’udienza di domani, quando riprendera’ il processo nei confronti di un cittadino turco, Sami Fuat, di 50 anni, e di due pakistani: Khalid Arslan, di 25 anni, e Ishaq Hassnan, di 22 anni, mentre un quarto presunto scafista, Ufuk Gun, turco di 28 anni, ha scelto il giudizio con rito abbreviato e sara’ giudicato, sempre domani, dal gup del Tribunale di Crotone.

Sono tutti accusati di naufragio colposo, favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e morte in conseguenza del favoreggiamento all’immigrazione clandestina. Nella stessa udienza, peraltro, il Tribunale di Crotone dovra’ sciogliere la riserva sulla richiesta di estromissione dal processo presentata dalla Consap, ente statale interamente partecipato dal ministero dell’Interno, presso la quale e’ istituito il Fondo di garanzia vittime della strada che ha come scopo quello di coprire i risarcimenti alle vittime anche per incidenti nautici avvenuti con imbarcazioni che hanno l’obbligo di assicurazione.

A presentare la richiesta di citare in giudizio il fondo di garanzia vittime della strada era stato, in una precedente udienza, uno degli avvocati che assistono i familiari delle vittime del naufragio. E il collegio penale presieduto dal giudice Edoardo D’ambrosio aveva accolto la richiesta.

Senonche’, all’udienza dello scorso 15 novembre il Fondo – rappresentato dall’avvocato Giulia Bongiorno, senatrice della Lega – si e’ regolarmente costituito ma si e’ opposto alla citazione e ha chiesto l’estromissione dal processo sostenendo che il natante naufragato non era stato utilizzato per diporto ne’ adibito a trasporto pubblico e per questo motivo non puo’ essere assoggettato al codice delle assicurazioni che regola anche l’intervento del fondo di garanzia per le vittime della strada. E tuttavia, era stato il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, durante la sua visita a Crotone lo scorso 17 novembre, a confermare che lo Stato avrebbe risarcito le vittime del naufragio, spiegando, a proposito della richiesta della Consap, che si trattava di “una di quelle eccezioni processuali che si fanno in contesti giudiziari, ma lo Stato non si volta dall’altra parte e fara’ tutto quello che gli compete per indennizzare le vittime di questa drammatica, tragica sciagura che successe a febbraio scorso”.

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