“Non è una situazione che deve allarmare la città e le mamme. Non c’è in giro qualcuno che rapisce bambini. Quindi rassicuriamo la città che non c’è una situazione di pericolo. E’ un episodio singolo, circoscritto immediatamente e risolto in brevissimo tempo grazie alla grande professionalità del personale della Polizia di stato”.
Lo ha detto il questore di Cosenza Giuseppe Cannizzaro incontrando i giornalisti.
“Ieri sera tutta – ha aggiunto – la questura di Cosenza era sulla strada e non c’era un agente, anche libero dal servizio, che non fosse in giro e alla ricerca della piccola. Il lavoro investigativo della Squadra mobile con supporto delle volanti e degli altri colleghi ha consentito il risultato”.
Una “valutazione psicologica” sulla donna che ha rapito una neonata a Cosenza, “è rimandata agli esperti e in altra sede”. A dirlo il capo della Squadra mobile di Cosenza Gabriele Presti rispondendo alle domande dei giornalisti sulle condizioni di Rosa Vespa. La donna, che subito dopo l’irruzione della polizia nell’appartamento nel quale vive con il marito e dove stavano festeggiando l’arrivo di quello che avevano detto essere il loro figlio, si era chiusa in un mutismo totale, interrogata dagli investigatori, “ha cercato di giustificarsi con vicissitudini della propria vita. Subito – ha detto Presti – hanno provato a mitigare, giustificando il fatto con gravidanze che non erano andate a buon fine”.
Il capo della Mobile ha spiegato che le indagini proseguono per approfondire tutti gli aspetti ed anche eventuali altri tentativi dei due di mettere in atto il piano del sequestro di un neonato. Riguardo alla festa in corso nel loro appartamento, Presti l’ha definita una “pantomima” iniziata con la gravidanza simulata portata avanti per nove mesi e l’annuncio sui social della nascita del loro primogenito Ansel.
“Al momento sono felice. E’ stato un incubo e in quei momenti ho pensato il peggio, di non rivederla più. Poi tutta la Calabria si è data da fare per trovare la mia bambina. Poliziotti, carabinieri, tutte le forze dell’ordine, tutti quanti. Accanto a me c’è sempre stata una poliziotta, Samantha, un angelo”. Così Valeria, la mamma di Sofia, la neonata rapita e ritrovata della Polizia, ha ricordato i terribili momenti vissuti dal momento della scomparsa della figlia al ritrovamento. La donna è ancora ricoverata nella clinica Sacro Cuore dove ha partorito. Anche lo choc subito ha suggerito ai sanitari di trattenerla ancora. E’ probabile che la donna e la neonata possano tornare a casa domani o al più tardi dopodomani.