di Paolo Ficara – Rush finale. Al termine del campionato di Serie D, inteso come regular season, mancano due mesi e mezzo. Per un totale di dieci partite, nel girone I. La Reggina è attualmente seconda a quota 51. Con il Siracusa in testa a +6, c’è l’obbligo di vincerle tutte. E lo abbiamo scritto già dopo l’1-1 di Scafati, che gli amaranto avrebbero dovuto raccogliere bottino pieno. Compreso lo scontro diretto con gli aretusei, che invece è stato bucato.
Se la Reggina riuscirà a totalizzare 81 punti sul campo, lo scriviamo sin da ora, ci leveremo il cappello di fronte alla squadra. A prescindere se basteranno o meno, per sopravanzare il Siracusa. 81 punti sarebbero tanti, in un torneo a 18 squadre. Barillà e compagni meriterebbero una standing ovation. Dato che la Reggina, a nostro opinabilissimo giudizio, non dispone né di una società da 81 punti. Né di un allenatore da 81 punti, per quanto sia subentrato in corsa.
Raro che un tecnico, a microfono acceso, si lasci andare a giudizi poco lusinghieri su un collega. Nell’ultima puntata di Reggina Talk, non uno ma ben due allenatori hanno bacchettato il recente operato di Bruno Trocini.
“Quando perdi gli scontri diretti, fai fatica. Contro il Siracusa, essendo passati in vantaggio, non si doveva assolutamente perdere“. Parole e musica di Domenico Giacomarro. Un allenatore top per la categoria, lo dice il suo curriculum. Serie D vinta alla guida di Paganese, Picerno e Team Altamura. Non Bari o Catania, ma piazze in qualche caso anche vergini di professionismo. “Ho visto la Reggina a Scafati, non mi hanno fatto una grande impressione – ha poi aggiunto Giacomarro – Rispetto alla Scafatese era più organizzata, ma le partite vanno chiuse”.
E persino un cuore amaranto come Domenico Zito, ha detto pane al pane e vino al vino: “I due confronti con il Siracusa potevano essere gestiti meglio. All’andata siamo stati troppo rinunciatari. Nella gara di ritorno, partendo così forte, bisognava capire che sarebbe arrivato il momento in cui andava portato a casa il risultato. E’ mancato l’atteggiamento da squadra forte. Ed avrei gestito meglio anche la gara precedente di Acireale, dove avrei fatto qualcosa per evitare l’ammonizione di Barillà”.
Qualora la Reggina non riuscisse ad arrivare prima, si aprirebbe il tema ripescaggio. Anche perché nel frattempo, arrivando a maggio, sarebbe più chiara l’eventuale ed effettiva carenza di organico in Serie C. Tra le società in difficoltà, bisogna vedere quante e quali non retrocederanno sul campo. Lo ribadiamo, Taranto e Turris non libereranno posti essendo ultima e penultima. Ma prima di capire chi sarà in tale apnea economica da non potersi permettere l’iscrizione, bisogna sincerarsi che a Reggio le cose vadano meglio.
Di conseguenza, invitiamo il pubblico a sostenere ancora massicciamente la squadra. Che se lo merita. E se il sostegno comporta il pagamento del biglietto, tornerà utile anche ad una compagine societaria che dovrà trovare i fondi per chiudere la stagione. Il pur corposo incasso di Reggina-Siracusa, non basta. Da qui alla prima decade di luglio, serviranno almeno altre 400.000 euro per far quadrare i conti. E qualora si aprisse la porta del ripescaggio, andrebbe presentata domanda entro metà luglio, allegando un assegno di 300.000 euro.
Ritenere che la Reggina possa totalizzare 81 punti, è da inguaribili ottimisti ma non è matematicamente impossibile. Ritenere che gli attuali proprietari siano in grado di mettere tra le 700.000 e le 800.000 euro da qui a luglio, di tasca propria, è ancora più ottimistico. Per non dire irrealistico. Fermo restando, per l’appunto, che il botteghino può dare una mano. Come l’ha data l’estate scorsa, quando la campagna abbonamenti è stata aperta prima di completare l’iscrizione. Magari quest’anno la si potrebbe aprire a giugno.
Una cosa è certa. Quegli investitori rimasti sul palato del sindaco Falcomatà – dato che in effetti non ha mai pronunciato nomi – sanno benissimo che la Reggina è una vettura con poco carburante. Insistere nel fornire valutazioni assurde, significa tenere il club in ostaggio. Lo ribadiamo per l’ennesima volta. Se si totalizzeranno 81 punti, ed il bottino sarà sufficiente per vincere il campionato, il discorso cambierà. Altrimenti, il maestro Nino sarà in un vicolo cieco.
Rimarrebbe solo da capire Giuseppe Falcomatà da che parte sta.