“Ogni falsità è una maschera, e per quanto la maschera sia ben fatta, si arriva sempre, con un po' di attenzione, a distinguerla dal volto” - Alexandre Dumas - “I tre moschettieri”
HomeItaliaCurve e 'ndrangheta: ultrà interista resta in carcere

Curve e ‘ndrangheta: ultrà interista resta in carcere

Resta in carcere Mauro Nepi, ultrà interista e tra le 19 persone arrestate il 30 settembre scorso nell’inchiesta milanese con al centro le curve di San Siro, i presunti traffici illeciti, le violenze e le infiltrazioni della ‘ndrangheta. Lo ha deciso il Tribunale del Riesame di Milano che, dopo l’udienza di ieri, ha respinto il ricorso della difesa di Nepi, tra gli accusati, assieme ai vertici della Nord, di associazione per delinquere con l’aggravante mafiosa. Per domani, intanto, sono fissate le udienze davanti al Riesame anche per Christian Rosiello e Riccardo Bonissi, ultrà milanisti che hanno presentato ricorso contro gli arresti.

Quella sulla posizione di Mauro Nepi, 42 anni, è la prima ordinanza da parte del Riesame che conferma il quadro accusatorio su uno degli ultrà nell’inchiesta di Polizia e Gdf, coordinata dai pm Paolo Storari e Sara Ombra della Dda guidata da Marcello Viola e Alessandra Dolci.

Ieri era arrivata anche la conferma degli arresti domiciliari, sempre da parte dei giudici del Riesame, per Gherardo Zaccagni, accusato di fabbricazione di documenti falsi e accesso abusivo a sistema informatico, nonché gestore di parcheggi fuori da San Siro. Nepi, stando alle imputazioni dell’ordinanza cautelare del gip Domenico Santoro, assieme ad altri ultras della curva Nord, avrebbe partecipato “direttamente a scontri con tifoserie avversarie, italiane ed estere” e “forze dell’ordine” e avrebbe gestito “l’attività di bagarinaggio, favorendo gli ingressi illegali all’interno dello stadio in occasione delle partite” dell’Inter, “coordinando le iniziative violente dei componenti della curva Nord” e “seguendo le direttive di Ferdico, Beretta e Bellocco”, i tre componenti del direttivo. I primi due sono in carcere, mentre il terzo, anche erede dell’omonima cosca della ‘ndrangheta, è stato ucciso da Beretta lo scorso 4 settembre. Contro la decisione del Riesame (collegio Savoia-Nosenzo-Natale) gli avvocati Guido Colaiacovo e Simone Manelli potranno semmai, dopo il deposito delle motivazioni e le loro valutazioni, ricorrere in Cassazione.

Articoli Correlati