“Ha più valore, un milione di volte, la vita di un solo essere umano che tutte le proprietà dell'uomo più ricco della terra” - Ernesto “Che” Guevara
HomeFronte del palcoFronte del palco Reggio CalabriaEnrico Caruso rivive nelle note di Danilo Rea e nella voce narrante...

Enrico Caruso rivive nelle note di Danilo Rea e nella voce narrante di Barbara Bovoli al teatro Manfroce di Palmi

Emozionante è stato il tributo reso al grande tenore Enrico Caruso in un gremito teatro Manfroce a Palmi. Le note dello straordinario Danilo Rea e la voce narrante della talentuosa Barbara Bovoli hanno entusiasmato il pubblico.

Lo spettacolo, prodotto da Ergosum con la regia di Alessandra Pizzi, è stato proposto nell’ambito della rassegna Synergia 47, promossa dall’associazione Amici della Musica Nicola Antonio Manfroce, presieduta da Antonio Gargano, e finanziata nell’ambito dell’avviso pubblico Eventi culturali 2021 della Regione Calabria. Un omaggio al grande tenore napoletano che aveva con la Calabria un legame speciale, nel segno del compositore palmese Francesco Cilea.

«Dal manoscritto dei suoi Ricordi, vergato tra il 1944 e il 1945 e custodito presso la casa della Cultura Leonida Repaci di Palmi – ha ricordato in apertura Antonio Gargano, presidente dell’associazione Amici della Musica Manfroce – il nostro Francesco Cilea, parlando della prima della sua Arlesiana, si diceva particolarmente rassicurato dalle qualità eccezionali del giovane tenore Enrico Caruso. A lui era stata affidata la parte di Federico. Il debutto dell’Arlesiana, il 27 novembre 1897 al teatro Lirico di Milano, fu un autentico trionfo, scriveva ancora Cilea, specialmente per il nostalgico lamento interpretato da Caruso al quale, in un uragano di applausi, era stato chiesto il bis. Un momento

 

 

 

altissimo che consacrò lo stesso Caruso e l’opera di Cilea a conclamata e meritata celebrità», ha ricordato ancora il presidente Antonio Gargano.

Musica e teatro si sono condensati in un intenso concerto-narrazione che dalle note dell’indimenticabile Caruso di Lucio Dalla, eseguite da Danilo Rea, ha mosso i passi dentro l’esistenza del grande genio che fu Enrico Caruso.

«Raccontiamo solo alcune pagine della vita intensa di un uomo straordinario – ha sottolineato Danilo Rea – che ha saputo anticipare i tempi e le epoche. Un uomo che ha inciso dischi, ispirando lo splendido brano di Lucio Dalla che nessuno ha il coraggio di cantare. Morandi lo ho ha interpretato magistralmente a Sanremo. Uno dei pochi dopo Dalla. Nel corso dello spettacolo ci nutriamo delle emozioni che ogni volta quelle pagine suscitano in me, in Barbara e nel pubblico, che qui a Palmi abbiamo sentito particolarmente attento e partecipe. Questo – ha sottolineato ancora Danilo Rea – è davvero uno spettacolo di improvvisazione pura, in cui le parole chiamano le note e viceversa».

«Ogni spettacolo contiene del nuovo. Avrebbe dovuto essere un evento singolo – ha raccontato anche l’attrice Barbara Bovoli – invece gira l’Italia da oltre un anno e mezzo e ogni volta è sempre diverso. La risposta del pubblico, straordinaria come in questa occasione a Palmi, ci ha spinto e ci spinge a continuare. Lavorare con un maestro dell’improvvisazione come Danilo Rea non solo rende questo spettacolo assolutamente magico ma costituisce per me un dono meraviglioso».

Un viaggio musicale in cui lo spessore jazzistico di Danilo Rea ha impreziosito i richiami a celebri aree della grande Opera, alla canzone napoletana e al repertorio cantautoriale internazionale. Uno spettacolo che, grazie all’intensa narrazione dell’attrice Barbara Bovoli, ha dato voce alla moglie di Enrico Caruso, Dorothy Park, attraverso brani tratti dal libro Canto D’Amore di Mary Di Michele.

Rievocati momenti salienti della folgorante carriera di Caruso, i successi al teatro Metropolitan di New York, la gioia incontenibile per la nascita della figlia Gloria fino al dolore straziante della malattia, a quell’esibizione sofferta, l’ultima prima della morte che ha voluto avesse luogo nella sua terra, Napoli.

«Mi chiedo sempre come dare voce ad una donna come Dorothy Park, che con coraggio aveva sposato un uomo divorziato e più grande di lei, al quale era rimasta accanto fino alla sua morte. Poi mi rendo contro che si tratta di una grande storia d’amore, un amore contrastato che è anche un sentimento profondo nel quale il pubblico e noi tutti ci riconosciamo», ha concluso l’attrice Barbara Bovoli.

Articoli Correlati