“Ma è meglio poi, un giorno solo da ricordare che ricadere in una nuova realtà sempre identica” (Francesco Guccini, Scirocco -
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Al DAM dell’Unical la prima calabrese di “Futura”, il film inchiesta sull’Italia vista dai giovani di Rohrwacher, Munzi e Marcello

La prima visione calabrese del film inchiesta sui giovani di Alice Rohrwacher, Francesco Munzi e Pietro Marcello si terrà al Dam dell’Unical (Rende, CS) lunedì 23 maggio alle ore 21. La visione, organizzata dall’associazione culturale Entropia e introdotta dalla presidente Daniela Ielasi e dal docente Daniele Dottorini, si inserisce all’interno del progetto “ReconnActions”, che è cofinanziato dalla Commissione Europea e coinvolge un gruppo di volontari del Corpo Europeo di Solidarietà.
Il film è stato scelto perché giovani sono i suoi protagonisti, con le loro paure e le loro incertezze, aggravate dalla pandemia. I tre registi hanno intrapreso un grande giro per l’Italia, domandando ai ragazzi e alle ragazze di tutta la Penisola quale fosse la loro idea di futuro: hanno attraversato lo stivale fermandosi sia nelle grandi città – Milano, Genova, Roma, Napoli, Palermo – sia nelle campagne e nei piccoli centri, incontrando giovani che appartengono a scuole e atenei, corsi professionali, circoli sportivi, cori, manifestazioni di piazza, luoghi di lavoro. Le testimonianze raccolte formano l’affresco di un Paese che non presta abbastanza ascolto e attenzione ai ragazzi, e dedica loro ben poche risorse economiche e organizzative.
Il sentimento dominante è l’incertezza del domani, soprattutto in termini lavorativi: anche perché molti vorrebbero fare il calciatore o la performer, puntando a sogni poco realistici. Molti percepiscono che l’istruzione non è più una garanzia di stabilità economica e hanno già le idee molto chiare sul precariato e lo sfruttamento che probabilmente li aspetta. A tanti manca la capacità di contestualizzare e attingere alla Storia – anche quella recente, come la mattanza del G8. E tuttavia questi ragazzi spaventati sono capaci di grande saggezza: ad esempio uno descrive l’istruzione come un mezzo per “non avere paura dell’ignoto” e afferma che “i maestri fanno dell’errore il loro primo valore e della condivisione il secondo”. C’è chi descrive un “futuro immateriale”, chi denuncia “il dominio dei social network”, chi teme di essere rimpiazzato da una macchina sul posto di lavoro. La loro percezione è che non ci sia futuro in Italia, dove non riescono a “lasciare un segno” e si sentono continuamente “giudicati”. “Qua la felicità non ce la vedo”, concludono, immaginando di trasferirsi in un El Dorado straniero.
L’intento di “Futura” sembra quello dei grandi reportage attraverso l’Italia realizzati da Sergio Zavoli, Pier Paolo Pasolini o Liliana Cavani, e il film cita esplicitamente brani delle inchieste di Mario Soldati, Luigi Comencini e Gianfranco Mingozzi. Selezionato dal catalogo “L’Italia che non si vede” allestito da UCCA Unione Circoli Cinematografici Arci (a cui Entropia è affiliata), il lungometraggio ha ottenuto la candidatura al David di Donatello e partecipato a diversi festival anche internazionali, come il Festival di Cannes 2021, il New York Film Festival o Buenos Aires Festival Internacional de Cine Independiente 2022.
La visione di lunedì è gratuita e aperta a tutti, ma i posti sono limitati. Gli organizzatori consigliano di arrivare in anticipo poiché sarà data priorità in ordine di arrivo.
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