Si è svolto ieri, presso l’Hotel Lido degli Scogli di Crotone, il convegno “Medicina di genere: nuovi orizzonti tra scienza e cura”, promosso dall’Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri di Crotone, con il contributo dell’Azienda Sanitaria Provinciale di Crotone e della Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri (FNOMCeO).
L’iniziativa ha registrato un’ampia partecipazione di professionisti della sanità, rappresentanti delle istituzioni e del mondo delle professioni, affrontando i principali temi legati alla medicina di genere: dagli approcci clinici differenziati in ambito internistico, geriatrico, di emergenza-urgenza e medicina del lavoro, fino alla prospettiva di genere nei consultori, negli screening e nella medicina generale.
Ampio spazio è stato dedicato anche al dibattito legislativo e normativo, al tema della democrazia paritaria in sanità e all’analisi dei “volti invisibili” della violenza di genere. I lavori si sono conclusi con una tavola rotonda sull’approccio di genere nei diversi Ordini professionali, a conferma della volontà di rendere questa prospettiva un tema trasversale e interprofessionale.
La responsabile scientifica dell’evento, Carla Cortese, ha sottolineato come la medicina di genere rappresenti “un cambio di paradigma che investe tutte le discipline mediche e che segna una sfida etica, scientifica e culturale imprescindibile per la sanità del futuro. Con questo convegno abbiamo voluto ribadire la necessità di integrare sistematicamente l’approccio di genere nei percorsi clinici, diagnostici, terapeutici e preventivi, coinvolgendo non solo la sanità ma anche il mondo delle professioni”.
Il Commissario straordinario dell’ASP di Crotone, Monica Calamai, fondatrice e coordinatrice della Community Donne Protagoniste in Sanità e autrice di numerosi testi e volumi sui temi sanitari e di genere, ha dichiarato: “La medicina di genere non è un tema di nicchia, ma una chiave di lettura essenziale per comprendere e migliorare la salute. Le differenze di genere incidono sulla prevenzione, sulla diagnosi, sulla risposta ai trattamenti, sulla comunicazione medico-paziente, sull’aderenza terapeutica e sull’accesso ai servizi. Riconoscerle e valorizzarle significa garantire qualità, appropriatezza ed equità nell’erogazione delle cure e nel rapporto tra sistema sanitario e cittadino. In questa prospettiva, la medicina di genere è strategica per la qualità, l’equità e l’appropriatezza dell’offerta sanitaria e sociosanitaria, in piena coerenza con la normativa nazionale vigente. Per questo l’ASP di Crotone la considera una leva fondamentale e si impegna a integrarla nei percorsi clinici e assistenziali, nella formazione del personale e nella programmazione aziendale, per costruire una sanità più moderna, inclusiva e sostenibile”.
Il convegno ha rappresentato un momento di crescita condivisa e di confronto su un tema cruciale per il futuro dei sistemi sanitari e per la costruzione di una cultura inclusiva, capace di trasformare la ricerca scientifica in equità e diritti.