Tra i principi pedagogici qualificanti e rappresentativi del leitmotiv che caratterizza il metodo del Polo Infanzia Magnolia c’è l’attenzione costante all’educazione alimentare e, in particolare, alla conoscenza, selezione e individuazione degli ingredienti di qualità. Perché non basta seguire la ricetta della nonna se poi si scelgono prodotti anonimi della grande distribuzione per realizzare i piatti della tradizione. La formazione passa anche dalla tavola e dal cibo consapevole.
CELEBRATA LA GIORNATA MONDIALE DELLA PIZZA, CON CONSAPEVOLEZZA
Partendo da qui ha preso vita uno dei progetti più importanti che ha caratterizzato l’attività curriculare dell’ultimo anno formativo: la celebrazione della Giornata Mondiale della Pizza. Farine non raffinate, lievito madre, prodotti territoriali e biologici, promozione dell’economia circolare acquistando direttamente dai produttori calabresi. Una pratica che non resta soltanto teoria, ma che viene attuata sia nei laboratori di cucina che nella mensa quotidiana.
PICCOLI PIZZAIOLI ALL’OPERA
Educare i bambini a distinguere la qualità attraverso il gioco e la manualità. È stato questo l’obiettivo che ha caratterizzato la giornata dedicata a quello che, a tutti gli effetti, è uno dei simboli della cucina italiana nel mondo e che ha visto protagonisti i piccoli della scuola dell’infanzia. Con grembiulini colorati e mani in pasta, hanno preparato la loro pizzetta personale, che hanno poi mangiato a pranzo.
Il nostro intento – spiega la direttrice e pedagogista Teresa Pia Renzo – è insegnare che il gusto e la bontà nascono dalla scelta delle materie prime e dalla consapevolezza di ciò che portiamo in tavola. I bambini imparano presto: toccando, annusando, impastando, capiscono la differenza tra un prodotto standard e uno autentico, sano, biologico.
EVO, MOZZARELLA E POMODORO: LA QUALITÀ È CALABRESE
Gli ingredienti scelti per l’attività non sono stati casuali: olio extravergine di oliva dell’Azienda Nicoletti, mozzarella di bufala calabrese, passata di pomodoro biologica e senza sale. Prodotti locali, stagionali e genuini che hanno reso l’esperienza non solo gustosa ma anche educativa. I bambini – spiega – hanno acquisito manualità con il mattarello, hanno mescolato farina e acqua, impastato, condito e infine infornato simbolicamente le loro pizze grazie a una simulazione ludica di forno con i giochi della cucina.
LA PIZZA COME LEZIONE DI VITA
Il laboratorio ha mostrato in maniera chiara come la pizza, patrimonio immateriale UNESCO e simbolo della convivialità italiana, possa trasformarsi in una lezione di vita: Dietro ogni ingrediente c’è un mondo – aggiunge la Direttrice – la storia di un contadino, la cura di un allevatore, la scelta etica di un produttore. Far capire ai bambini che ogni gesto in cucina è anche un atto culturale e sociale è un passo verso la consapevolezza e la responsabilità.
MANI IN PASTA, CUORI FELICI
Alla fine, il profumo delle pizze appena sfornate e i sorrisi soddisfatti dei bambini hanno reso tangibile il successo dell’iniziativa. Una giornata che resterà impressa non solo per il gusto, ma per il suo messaggio: il cibo – conclude Teresa Pia Renzo – è cultura, identità, educazione.