“Domani in Consiglio Regionale i rappresentanti di centrosinistra a Palazzo Campanella proporranno il voto in Consiglio regionale per l’entrata in vigore della legge sulla fusione alla data di febbraio 2027. Intanto, se vince il Si al Referendum del 1 Dicembre – ha affermato Franz Caruso nel corso della conferenza stampa odierna- già dal giorno seguente deve incominciare un lavoro comune tra Regione, Comuni, Unical ed associazioni competenti in materia di fusione per avviare un percorso virtuoso di creazione della Città Unica. Arrivare al 2027, quindi, con uno studio di fattibilità serio che partendo dal presente ci proietti nel futuro, la stesura di una bozza di statuto del nuovo ente comunale, l’armonizzazione delle finanze e, soprattutto, un chiaro progetto di unificazione dei servizi primari. Un punto, quest’ultimo, su cui noi siamo già partiti avviando, primi in Calabria, insieme ai comuni di Rende e Castrolibero, con la costituzione dell’ambito territoriale per l’unificazione del servizio di trasporto pubblico locale”.
Nel salutare la folta platea di partecipanti, rivolgendosi al vicepresidente del Consiglio Regionale della Calabria, Franco Iacucci, presente in sala, il sindaco Franz Caruso ha dato merito dei provvedimenti portati avanti dai gruppi consiliari di centro sinistra a Palazzo Campanella, sostenuti da considerazioni di fondamentale importanza quali, appunto, la necessità di pianificazione e coordinamento amministrativo e finanziario dei tre Enti per una gestione allineata ed omogenea della nuova realtà urbana.
“Lo slittamento al 2027 – ha detto Franz Caruso – mi interessa solo se è finalizzato alla definizione delle modalità organizzative ed amministrative da attivare con rigore e responsabilità, senza alcuna improvvisazione, per l’istituzione del nuovo Comune e non certo per altre ragioni, per come ho già avuto modo di dire due anni fa ai consiglieri Caputo e De Francesco quando mi proposero la data del 2027”.
Rispetto alla sua posizione a favore della Città Unica, cristallizzata, peraltro, dal Consiglio Comunale di Cosenza già lo scorso anno, Franz Caruso ricorda anche la battaglia elettorale del 2016, al fianco di Carlo Guccione e nella coalizione che si chiamava proprio Grande Cosenza, che della città unica aveva fatto una bandiera, per arrivare al programma elettorale del 2021 in cui è tracciata chiaramente l’idea visionaria di Città Unica allargata, addirittura, ad un’area vasta metropolitana “al contrario di quanto ha fatto il mio predecessore, che oggi di Città Unica si riempie la bocca – incalza Franz Caruso – ma che per dieci anni sul tema ha prodotto solo un’anonima delibera di Giunta in cui è stata espressa solo la volontà di chiamarla, eventualmente, Cosenza”.
“Da quando mi sono insediato – ha sostenuto Franz Caruso – ed in soli tre anni, il progetto di realizzare la città unica l’ho riempito, invece, di contenuti, portando avanti un processo serio e deciso bloccato solo dalla Regione Calabria. Io ho detto sì alla metropolitana leggera, che l’ex sindaco ha di fatto bloccato, fino al definanziamento operato dall’ attuale presidente della Calabria. Io ho detto si al nuovo ospedale HUB di Cosenza a Vagliolise, sito baricentrico nell’area urbana e che collega la sibaritide, lo ionio ed il tirreno in maniera agevola, a cui prima l’ex sindaco Mario Occhiuto ha detto no perché lo voleva vicino al centro storico di Cosenza, mentre ora il fratello governatore vorrebbe realizzare ad Arcavacata a servizio dell’Unical. Non più un HUB, quindi, ma un policlinico che non è la stessa cosa. Per questo motivo si stanno allungando i tempi di realizzazione della nuova struttura ospedaliera, di cui abbiamo un bisogno impellente, e temo che anche in questo caso perderemo i finanziamenti destinati da Inail all’ospedale HUB di Cosenza”.
“Per cui – ha concluso Franz Caruso – io sono per la Città Unica, il cui primo ispiratore è stato il compianto Pino Iacino che in una visione di sviluppo del territorio vedeva il centro storico di Cosenza e l’Unical come dei grimaldelli capaci di aprirne la cassaforte. Questa idea ci accompagna, dunque, da sempre e non la cedo a nessuno, men che meno a chi, invece, non l’ha mai neanche lontanamente contemplata, operando addirittura nel senso opposto. Sono ricorso al TAR contro il Referendum perché non ho potuto intervenire sulla legge omnibus, che consideravo e considero una vera e propria azione di barbarie amministrativa che mina, di fatto, l’autorevolezza e l’autonomia dei Comuni per come sancita, peraltro, nella Costituzione Italiana. Per cui la battaglia legale, che non abbiamo perso, checché ne dica qualcuno perché il merito è altro, è una battaglia in difesa della democrazia e della libertà, oltreché dell’autonomia dei consigli comunali”.