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UILPA ribadisce: “Ancora più deciso ‘no’ al declassamento ufficio dogane Catanzaro dopo le dichiarazioni della sottosegretaria Ferro”

“Sulla questione dell’Ufficio Unico delle Dogane e Monopoli di Catanzaro, la UILPA non intende replicare con la stessa acrimonia utilizzata dalla sottosegretaria Wanda Ferro nel suo intervento del 1 febbraio scorso, perché riteniamo che l’On. Ferro, che si occupa di altro in seno alla compagine governativa, non abbia pienamente compreso i termini della questione.

Ci lascia perplessi, tuttavia, che l’On. Ferro, la quale ricorda che è “buona norma” informarsi prima di assumere posizioni, sia stata la prima a non essersi bene informata, perché basare il proprio convincimento sulle “relazioni fornite dalle strutture centrali dell’agenzia”, le stesse che hanno approvato il piano di riorganizzazione e penalizzato la Calabria e il suo capoluogo di Regione, significa non volere approfondire i termini del dibattito in atto in questi giorni; dibattito di cui il coordinamento nazionale UILPA si è fatto promotore e che vede purtroppo coinvolte altre realtà importanti, della Calabria e di altre regioni, come i porti di Savona e La Spezia, gli Uffici di Ravenna, Taranto e Frosinone.

Uffici declassati, perché a loro posto sono stati sopravvalutati altri secondo logiche incomprensibili e irrazionali, che hanno visto la reazione bipartisan della politica, oltre che degli operatori e dei lavoratori.

L’On. Ferro, prima del suo intervento, avrebbe dovuto ascoltare i lavoratori degli uffici delle dogane e monopoli che le avrebbero esposto le difficoltà in cui già oggi si trovano ad operare; si sarebbe dovuta confrontare con il mondo dell’imprenditoria e del commercio che si interfaccia quotidianamente con gli uffici delle dogane e monopoli; avrebbe dovuto dare credito, come altri hanno fatto, alla UILPA che da anni si batte per assicurare migliori condizioni di lavoro che si riflettono in maggiore qualità e la quantità dei servizi erogati alla collettività.

Innanzitutto è concettualmente errato sostenere che per effetto della riorganizzazione l’Ufficio delle Dogane di Catanzaro da quarto livello verrà “promosso” ad ufficio di terzo livello, perché il confronto che viene fatto è tra strutture diverse. Infatti il nuovo Ufficio di
Catanzaro, già penalizzato dalla precedente organizzazione, non sarà lo stesso di prima, perché assorbirà tutte le competenze dell’ex ufficio dei monopoli di Cosenza, soppresso dalla riorganizzazione. Quindi si avrà un ufficio unico, con sede in Catanzaro, con competenze in materia di dogana, accisa e dei monopoli, su una macro area della Calabria (comprendente le tre province di Catanzaro, Cosenza, Crotone), con due porti (quello di Crotone e Di Corigliano) e due aeroporti (quello internazionale di Lamezia Terme e di Crotone).

La proposta iniziale dell’Agenzia, che prevedeva Catanzaro ufficio di secondo livello, era pienamente condivisa perché andava nella direzione giusta e riconosceva il giusto valore ad un Ufficio con competenze su un territorio vasto, eterogeneo, come sappiamo complesso ma pieno di sane potenzialità imprenditoriali nei settori di competenza dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli.

Poi la proposta è naufragata non per volontà dei sindacati – l’organizzazione, On Ferro, forse chi l’ha informata non gliel’ha detto è materia sottratta alle relazioni sindacali – ma perché i parametri per classificare gli Uffici impiegati dall’Agenzia hanno tenuto conto di indici discutibili e irrazionali che hanno avvantaggiato alcune realtà a danno di altre.

L’algoritmo utilizzato dall’Agenzia per classificare gli uffici conteneva dati mai resi conoscibili per effettuare una reale comparazione.

Pensi On. Ferro era stato proposto dalle organizzazioni sindacali di prendere come indicatore di graduazione oltre al traffico merci anche quello dei passeggeri nei porti e aeroporti.

Proposta diremmo legittima, visto che la Dogana in Italia come nel resto del mondo, è impegnata in prima linea nel controllo dei passeggeri teso a scongiurare la commissione di reati (detenzione stupefacenti, riciclaggio denaro, contraffazione, contrabbando, ecc.ecc.); la proposta è stata respinta dall’Agenzia perché è un “dato non certificato”!

Come dire lo Stato Italiano non conosce il numero dei passeggeri dei suoi porti e aeroporti!!

On. Ferro, addirittura in questo strano algoritmo utilizzato dall’Agenzia per pesare il valore degli Uffici è stato dato più peso al traffico merci legato all’e-commerce che ha ad oggetto il commercio di oggetti di esiguo valore, rispetto a quello economicamente e quantitativamente più apprezzabile legato al traffico commerciale in container, che ha suscitato le fibrate proteste degli operatori economici di tutta Italia.

Altro potremmo scrivere sull’argomento, l’abbiamo già fatto nelle sedi competenti, se lei vuole “informarsi” questa Organizzazione è a disposizione.

Infine, On. Ferro, è avvilente leggere nel suo comunicato che “nulla sarebbe cambiato con l’inserimento in seconda fascia se non lo stipendio del dirigente”.

Chi l’ha informata di questo in seno all’agenzia dovrebbe spiegare allora a cosa sono serviti due anni di “complesso lavoro istruttorio” se poi il risultato era pagare poco più o poco meno un dirigente.

Vogliamo evidenziarle che la fascia (il livello) dell’ufficio è determinante, perché in base ad esso si stabilisce l’organico, si delineano le professionalità di cui si ha bisogno, si stabiliscono la quantità di risorse materiali e soprattutto personali che quell’ufficio deve avere per poter operare.

Uffici con più personale garantiscono istruttorie più rapide, permettono di avere servizi più veloci per la collettività come ad esempio nel settore del rilascio delle licenze; permettono infine controlli più adeguati a difesa degli interessi dello Stato e di chi opera correttamente nel mercato.

On. Ferro è vero che la materia organizzativa è sottratta alla politica ma gli obiettivi che l’azione amministrativa deve perseguire sono e devono essere indicati dalla politica, questo legittima un intervento politico volto a frenare le storture che si stanno generando con questa riorganizzazione voluta dall’Agenzia, che privilegia alcuni territori a danno di altri.

Pensi la Direzione Dogane e Monopoli della sua Regione, in cui ha sede il complicato porto di Gioia tauro, dall’Agenzia è stata classificata di quinto livello, il penultimo!!!

On. Ferro lei è catanzarese e calabrese, accolga l’invito del Coordinamento nazionale Uil di Roma, “dica qualcosa a difesa del suo territorio!!”.

Ribadiamo il NO alla inadeguata riqualificazione dell’Ufficio unico delle Dogane e Monopoli di Catanzaro, declassato rispetto alla originaria proposta condivisa!!!!!!”.

Così in una nota della UILPA.

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