Il Coordinamento Nazionale dei Docenti della disciplina dei Diritti Umani rende omaggio alla figura di Jane Goodall, recentemente scomparsa, e celebra la sua straordinaria eredità come scienziata, etologa e ambientalista di fama mondiale, che con il suo esempio ha tracciato un sentiero nuovo di comprensione tra l’essere umano e il mondo animale, tra cultura e natura, tra scienza e coscienza.
In un’epoca in cui l’uomo sembra spesso aver dimenticato il suo legame profondo con l’ambiente che lo circonda, Jane Goodall rappresenta una coscienza viva, capace di parlare con voce ferma ma dolce, razionale ma compassionevole, al cuore dell’umanità. La sua lunga esperienza tra gli scimpanzé della Tanzania non è solo una testimonianza scientifica, ma soprattutto una lezione morale; gli animali non sono “altro” da noi, ma compagni di viaggio su questo pianeta, con emozioni, linguaggi e bisogni che meritano rispetto.
Jane Goodall è molto più che una scienziata: è un ponte, un contatto vivo tra uomo e natura, tra progresso e armonia.
E proprio per questo, la sua figura è oggi più che mai necessaria anche all’interno della scuola italiana, come modello di cittadinanza attiva, di pensiero critico e di empatia verso ogni forma di vita. Promuovere la conoscenza e l’eredità di Jane Goodall tra le giovani generazioni significa educare alla pace, al rispetto, al dialogo, non solo tra esseri umani, ma anche con ciò che di più fragile e silenzioso ci circonda.
Inoltre, la sua voce, così forte e coerente, è anche quella di una donna libera, che ha saputo imporsi in un mondo dominato da barriere culturali e scientifiche, portando avanti un’idea di scienza fondata sulla cura, sull’osservazione paziente e sull’empatia. In un tempo in cui si parla spesso di empowerment femminile, Jane Goodall incarna un modello autentico di leadership, fatto non di dominio, ma di ascolto e responsabilità.
Per il CNDDU, che da anni si impegna nella diffusione dei diritti umani all’interno della scuola, Jane Goodall è un faro che illumina nuove strade educative; parlare ai ragazzi del suo esempio significa aprire spazi di riflessione sull’etica ambientale, sul rispetto dell’altro, sul valore della vita in tutte le sue forme. Significa mostrare che la civiltà non si misura solo in tecnologia, ma anche nella capacità di comprendere, proteggere, convivere.
La sua missione ci invita a riscoprire il significato profondo del nostro ruolo sulla Terra: non come padroni, ma come custodi.
In questo senso, Jane Goodall ci consegna non solo un esempio da ammirare, ma anche una direzione concreta per il futuro: un’umanità più consapevole, più rispettosa, più empatica.
È questa la lezione più urgente da portare nelle nostre scuole, tra i nostri studenti, nei nostri progetti di cittadinanza.
“Only if we understand, will we care. / Only if we care, will we help. / Only if we help, shall all be saved.” : solo se comprenderemo, ci prenderemo cura. / Solo se ci prenderemo cura, ci aiuteremo / Solo se ci aiuteremo, potremo salvarci. / Una verità semplice e rivoluzionaria. / Che ci chiama, ogni giorno, a scegliere l’ascolto, il rispetto, la responsabilità. / E allora sì, celebriamo Jane Goodall, non solo per ciò che ha scoperto, ma per ciò che ci ha insegnato a sentire. Perché ogni atto di rispetto verso un altro essere vivente / rafforza la connessione profonda che ci unisce, silenziosa ma reale, / a tutte le forme di vita.
#ViteConnesse
CNDDU: “Jane Goodall, faro di scienza e coscienza: un esempio di cittadinanza e armonia tra uomo e natura”
Articolo PrecedenteMurone: “Rielezione Occhiuto segnale di fiducia e continuità”
Articoli Correlati