“Senza dire la verità ai calabresi il presidente Occhiuto decide di concludere anticipatamente la legislatura. Se non avesse annunciato la sua ricandidatura sarebbe da salutare con apprezzamento e favore. Ci troviamo, invece, davanti ad un Presidente che di fronte ai drammatici problemi della Regione scappa dalle proprie responsabilità di Governo e piega il funzionamento della democrazia, della politica e delle istituzioni ad una esclusiva convenienza personale.Tra l’altro non si comprende cosa cambierebbe se dovesse vincere le elezioni e non spiega come la burocrazia che blocca l’azione amministrativa, a suo dire, diventerebbe all’improvviso efficiente.
La sua denuncia in ordine alla situazione venuta a verificarsi in Regione dove nessuno firmava più niente non solo mi sembra un debole espediente politico per giustificarsi ma, a mio avviso, dovrebbe attivare l’attenzione della magistratura competente.
E poi, se come ritiene nel suo racconto scollegato dalla realtà, tutto sta procedendo bene (costruzione ospedali, infrastrutture, mala depurazione, sanità) perché si dimette e blocca oggettivamente l’azione di Governo che lui ritiene così performante?
La verità è che ci troviamo di fronte ad un atto ignobile politicamente ed elettoralmente parlando che rischia di catapultare la Regione in una crisi di sistema senza precedenti che non lascia spazi di speranza e seppellisce la normale agibilità democratica.
Parliamoci chiaramente nessun pronunciamento dei cittadini può mai contrapporsi alle indagini della magistratura e ai suoi possibili esiti.
Il vero problema è che fra un anno, alla scadenza naturale della legislatura, non ci sarebbe stata la sua ricandidatura, come i suoi alleati facevano trapelare, mentre con questa decisione costringe il centrodestra obtorto collo a ricandidarlo semplicemente perché in un mese non sarebbero in grado di sostituirlo mantenendo unita tutta la loro coalizione.
Si tratta, insomma, di un vero e proprio ricatto nei confronti del suo partito e delle forze alleate, che dovranno loro malgrado sostenerlo.
La prepotenza arrogante e ruvida del centrodestra calabrese l’avevamo già denunciata in questi anni, nei quali il funzionamento delle istituzioni regionali è stato piegato alle mere logiche di maggioranza, ma sinceramente non pensavamo potessero arrivare a questa riprovevole spregiudicatezza.
Addirittura, vengono velatamente minacciati i dirigenti regionali, ai quali, nel solito sproloquio gli si annuncia che saranno sottoposti ad una verifica lampo e discrezionale, rispetto ad un loro possibile riutilizzo.
Non possiamo accettare strappi e derive antidemocratiche che cozzano con i principi fondamentali della nostra Costituzione. Occorre dire basta chiamando a raccolta tutte le forze sane della Regione per evitare questa torsione democratica inaccettabile del funzionamento delle istituzioni e della gestione del Governo.
Dobbiamo fare presto per proporre ai calabresi una reale alternativa a partire da una idea di Governo diversa in grado di affrontare e risolvere i problemi reali della Regione dalla sanità, al lavoro, allo sviluppo sostenibile, alla povertà.
È necessaria una forte riscossa civica e democratica per impedire un disegno dissolutorio dell’impianto democratico, politico e istituzionale della Calabria e per farsi carico dei tanti problemi ancora irrisolti.
Sono molto fiducioso che i cittadini calabresi reagiranno con dignità ed indignazione allo schiaffo che in questi giorni hanno subito ed al disastro economico, sociale ed occupazionale che ci lascia”.
Così, in una nota, il consigliere regionale Pd, Raffaele Mammoliti.
Vibo Valentia 04.08.2025
F.to
Consigliere regionale
Raffaele Mammoliti