“Esprimo come Presidente della Commissione Consiliare contro il fenomeno della ndrangheta, della corruzione e dell’illegalità diffusa grande apprezzamento per la brillante operazione della Guardia di Finanza e dal Servizio Centrale I.C.O. con il coordinamento della DDA di Catanzaro che hanno sequestrato beni per oltre 4,3 milioni riconducibili al clan Arena. Il sequestro e poi la confisca si conferma uno strumento giudiziario decisivo nella lotta contro la criminalità organizzata.
Questo è un ulteriore colpo inferto alla criminalità organizzata e la dimostrazione dell’efficacia del lavoro congiunto tra magistratura e forze dell’ordine. Sono risultati che irrobustiscono l’impegno istituzionale nel promuovere la cultura della legalità e nel vigilare affinché le risorse pubbliche non siano terreno di conquista delle cosche ndranghetiste. La Commissione, in linea con quanto prevede la L.R. 9/2018 e dal Piano Speciale Legalità, insieme alla Consulta della Legalità, continuerà a monitorare con impegno i settori più esposti alle infiltrazioni criminali, come quello dell’accoglienza e del gioco online e d’azzardo al quale abbiamo dedicato specifiche iniziative. Evidenzio che la destinazione dei beni confiscati a usi sociali ha effetti positivi nel territorio: dalla creazione di occupazione legale al valore pedagogico del fatto che la comunità si riappropria, grazie all’azione dello Stato, di quanto le era stato sottratto con la violenza. Certo, che come affermano prestigiosi inquirenti spesso le forme di ricchezza sono anche difficilmente individuabili, poiché si ricorre a prestanomi estranei alla cerchia familiare, mascherando i movimenti di denaro con affinate tecniche commerciali, tributarie e finanziarie, intensificando gli investimenti all’estero”.
Così in una nota Pietro Molinaro.