“Tra i tanti primati negativi che detiene la nostra Regione, quello degli attentati ai pubblici amministratori è tra i più odiosi. Perché mina alla radice la democrazia e il diritto delle comunità di scegliere il proprio futuro”.
È quanto afferma Amalia Bruni, consigliera regionale del Partito democratico e vice presidente della Commissione consiliare contro il fenomeno della ‘ndrangheta, in un’attenta riflessione relativa al rapporto di Avviso Pubblico che pone la Calabria in testa alle classifiche nazionali per numero di intimidazioni e minacce ai danni di sindaci, assessori e funzionari pubblici.
Secondo il report, negli ultimi 15 anni in Italia si sono registrati 844 attentati, di cui 273 nel solo 2023. La Calabria detiene un tragico primato, insieme a Sicilia, Campania e Puglia. In particolare, Cosenza risulta la provincia con più episodi censiti, ben 41 nel 2023, seguita da Reggio Calabria con 34.
“I dati non ci possono lasciare indifferenti” – commenta Bruni –. Siamo in presenza di veri e propri attacchi alla democrazia e alle libertà essenziali. Le libere scelte delle comunità non possono essere piegate con la violenza. È un’offesa alla dignità delle istituzioni e un tentativo grave di disarticolare il principio stesso di rappresentanza”.
L’analisi del report rivela anche che, nel Sud Italia, le forme di minaccia più frequenti sono le lettere anonime, i danneggiamenti, le minacce verbali o le intimidazioni indirette rivolte anche a familiari. Un clima pesante, in cui spesso la solitudine e l’isolamento diventano un terreno fertile per la pressione criminale.
“Agli amministratori colpiti – siano essi sindaci, assessori, dirigenti o semplici funzionari – va la mia totale vicinanza umana e istituzionale”, continua Bruni. “Ma sono consapevole che non basta. Il primo passo da compiere in maniera concreta è quello di trovare il modo più diretto ed efficace di spezzare il circolo vizioso della solitudine: troppi amministratori si sentono lasciati soli di fronte a decisioni complesse e a un contesto ostile. Serve una rete di protezione”.
La consigliera annuncia la volontà di proporre una sessione dedicata del prossimo Piano Strategico per la Legalità e l’Antimafia (PSLA) proprio sul tema degli attentati ai pubblici amministratori. “In questi anni sono stati istituiti garanti e comitati per tante fragilità. È giunto il momento – afferma – di istituire un Osservatorio permanente sugli attentati agli amministratori locali all’interno della Commissione anti ‘ndrangheta. Non solo per monitorare, ma per supportare concretamente il decisore politico, dare voce a chi denuncia e offrire strumenti reali a chi rischia sulla propria pelle”.
“Dobbiamo evitare che le decisioni politiche e amministrative ricadano tutte su una sola persona – conclude Bruni -. Le scelte devono essere assunte in modo collegiale e condiviso da tutti i livelli istituzionali coinvolti. Solitudine e personalizzazione sono sempre più fattori di rischio, non solo per la persona, ma per la tenuta democratica dell’intero sistema”.