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Peculato, falso e autoriciclaggio tra i comuni di Savelli (KR), Crotone e la provincia di Cosenza: sequestrato immobile a Rende

Sigilli a un immobile ubicato a Rende, nel Cosentino, ritenuto possibile provento dei reati di peculato, falso e autoriciclaggio. È l’esito di un’operazione condotta, questa mattina, dai carabinieri del Comando provinciale di Crotone tra i Comuni di Savelli (KR), la città pitagorica e la provincia di Cosenza e che ha portato alla notifica e all’esecuzione, nei confronti di due persone, di un decreto di sequestro preventivo del bene risultato, a seguito di accertamenti, intestato in maniera fittizia a una 32enne, figlia di uno degli indagati, nonché affittato in nero, dal 2018, a studenti.

Le indagini hanno preso le mosse da una precedente attività investigativa avviata dai carabinieri della Compagnia di Cirò Marina, a novembre del 2023, e proseguita dai militari Nucleo Investigativo del Reparto Operativo di Crotone, a seguito della denuncia dell’ammanco di circa un milione di euro dal bilancio del Comune di Savelli, presentata dal sindaco e dal segretario comunale, cifra che è stata ulteriormente aggiornata a 3.024.091 euro, nel periodo che va dall’agosto 2008 a dicembre 2023. A maggio 2024 era stato, quindi, notificato ed eseguito un primo sequestro preventivo di beni nei confronti di 3 co-indagati dalla Procura della Repubblica di Crotone, a vario titolo, per peculato, falsità ideologica e materiale, commesse dal pubblico ufficiale in atti pubblici e per autoriciclaggio commessi, in concorso, ai danni dell’ente comunale.

In particolare, era emerso che due degli indagati – uno in qualità di responsabile del Settore Finanziario-Contabile-Tributi’, l’altra di impiegata con la mansione sia di collaboratore del Settore Finanziario e di economo comunale prima sia, successivamente, come collaboratore a titolo gratuito – insieme a una terza persona, avrebbero sottratto in maniera fraudolenta dalle casse del Comune, dal 2013 al 2023, delle somme pari a 2.830.404,05 euro, accreditate tramite il servizio di Tesoreria comunale con 320 mandati di pagamento, diretti ai loro conti personali o di aziende a loro riconducibili dai quali, successivamente, sono stati disposti dei bonifici nei confronti dei rispettivi familiari, tentando di eludere ogni possibile controllo.

In quella circostanza erano stati sequestrati anche somme di denaro, gioielli della nota marca Bulgari, oggetti preziosi, tra cui orologi di grande pregio delle marche Rolex e Baume & Mercier, del valore complessivo di circa 150mila euro, conti correnti, società, beni immobili, auto e moto. Gli accertamenti svolti successivamente dagli uomini dell’Arma nei Comuni di Savelli, Pallagorio e Cirò Marina hanno consentito di accertare la distrazione fraudolenta di ulteriori somme da parte dei tre indagati, attraverso le stesse modalità, pari a circa 305mila euro, per ulteriori 105 mandati di pagamento falsi in aggiunta ai 320 precedenti.

Ad attirare l’attenzione degli inquirenti, la modalità adottata dai dipendenti pubblici coinvolti, i quali mascheravano i versamenti illeciti, facendo figurare i mandati di pagamento, presenti nella Contabilità, in favore di persone fisiche o giuridiche aventi diritto mentre, nella Tesoreria, venivano indirizzati, di fatto, a soggetti diversi da quelli realmente titolari del beneficio, rendendo estremamente difficoltoso riscontrare tali operazioni se non attraverso accertamenti su ogni singolo documento, comparando quelli registrati ‘in Contabilità’ e i corrispondenti ‘in Tesoreria’.

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