Una sconfitta che brucia, quella della Redel Reggio Calabria contro i Lions Bisceglie, analizzata dal coach Giulio Cadeo. Tra difese a singhiozzo, attacchi poco lucidi e troppi errori dalle linee libere, il tecnico reggino individua nella componente mentale la chiave del ko, ma anche la strada per ripartire.
“Dividerei la partita in due metà – esordisce Cadeo – In difesa, a tratti abbiamo fatto bene, con pressione alta, ma mancava la lucidità per completare le rotazioni. Quando siamo stati più attenti, siamo rientrati con break importanti. In attacco, però, le percentuali sono state troppo basse: tiri sotto canestro facili sbagliati, triple aperte non realizzate e errori ai liberi nel momento sbagliato. In una partita punto a punto, queste cose pesano come macigni.”
I sei punti regalati con tre errori consecutivi di Bangu, Dell’Anna e Idiaru nel finale? “È un problema mentale: arrivi lì, quel canestro sembra stretto, e la paura di sbagliare diventa un boomerang. Stasera abbiamo visto errori clamorosi, anche su azioni già costruite bene. E le palle perse per frenesia sono state decisive: abbiamo stretto troppo l’area, fatto palleggi inutili e passaggi forzati. A quel punto, il gioco si spegne.”
Cadeo respinge l’alibi della sfortuna: “Se pensi che nulla ti vada bene, perdi in partenza. Lo sport ti dà la chance di rialzarti quando sembra tutto finito – dice, citando l’esempio della sciatrice Federica Brignone, tornata dopo un grave infortunio – I nostri tiratori in settimana segnavano con sicurezza. Oggi no, ma possono farlo nella prossima partita. Serve tranquillità, trasformare la voglia di fare in determinazione, non in frenesia.”
La soluzione, per Cadeo, sta nel ritorno alle radici: “Nella prima parte dell’anno, l’equilibrio era la nostra forza. A volte bisogna fare un passo indietro per ritrovarlo. Non servono gesti eroici individuali, ma lucidità collettiva. I play-off sono un’altra storia, e noi vogliamo scriverla.”