In scena oggi un obiettivo importante per la Tonno Callipo: la formazione Under 19 infatti, guidata sempre da coach Piccioni, giocherà la finale per il titolo regionale contro il Crotone di coach Asteriti. Le due consorelle calabresi arrivano dalla rispettiva semifinale vinta, Vibo contro Taurianova; Crotone contro Paola. La sede neutra designata è Filadelfia, che decreterà chi andrà a giocare le finali nazionali. Nella consueta intervista settimanale dei diretti protagonisti giallorossi, stavolta abbiamo optato per uno di quelli che giocherà proprio questa finale regionale, ovvero Simone Augugliaro appena maggiorenne dallo scorso 2 marzo. Con lui approfondiamo anche i temi della Serie B maschile, facendo parte anche dell’organico della prima squadra che sabato scorso, nel match di Catania, lo ha visto in campo fin dall’inizio. Notevoli i progressi fatti registrare da Augugliaro questa stagione, in un torneo come la Serie B alquanto ostico e di elevato standard qualitativo. Ovviamente, considerata la giovane età, tanti sono ancora i margini di miglioramento dello schiacciatore siciliano, per la prima volta fuori dalla sua Catania.
Allora Simone, partiamo proprio dall’appuntamento di oggi: arriva questa finale a Filadelfia contro Crotone, che avete già battuto due volte in campionato. Cosa servirà per vincere e passare alla fase nazionale?
“Vincere il titolo regionale ed ottenere così il pass per le finali nazionali è per noi una priorità. Ci siamo allenati e preparati tanto per questa finale che arriva dopo un anno di sacrifici. Servirà mettere in campo quello che facciamo quotidianamente, aggiungendo alla ricetta anche testa e cuore e speriamo di farcela.”
Un bel percorso questo dell’Under 19 questa stagione: raccontaci com’è andata la fase regionale?
“Sicuramente come ci aspettavamo, nel senso che il percorso è stato netto e ci ha dato la possibilità di provare maggiormente alcuni aspetti tecnici, come ad esempio la linea di ricezione e qualche meccanismo che, vista la distinzione degli allenamenti tra Serie B e Serie C, è più complicato testare. Ovviamente ora dobbiamo completare l’opera.”
Passando alla Serie B: siete reduci dalla brutta sconfitta con Volley Valley: cosa non ha funzionato secondo te?
“Fatta eccezione del primo set dove siamo riusciti a imporre il nostro gioco, poi è venuta meno l’intensità. Sia sul piano mentale che tecnico, avendo difficoltà a giocare. Per cui alle prime difficoltà abbiamo mollato, cosa che non deve accadere perché dobbiamo sempre lottare fino alla fine.”
Tu hai giocato con continuità in questa gara di Catania: sei soddisfatto a livello personale?
“Giocare fa sempre piacere e per me lo stimolo della partita era grande. Come squadra abbiamo avuto un calo, non certo dal punto di vista fisico ma ribadisco soprattutto mentale. In Serie B nessuno regala nulla, per cui se non si ribatte sul piano del gioco allora la sconfitta è inevitabile. In ogni caso bisogna trarre, anche da queste prestazioni negative, i necessari insegnamenti per il futuro.”
Per te quest’anno una nuova esperienza lontano dalla Sicilia e soprattutto all’esordio in un torneo difficile qual è la Serie B: seppur manchino due gare ancora, che esperienza è stata finora?
“Sicuramente formativa ed importante: allontanarmi da casa mi ha dato l’opportunità di allenarmi con ragazzi ambiziosi ed uno staff di allenatori competenti. Per cui si è creato un ambiente di crescita, che sicuramente mi tornerà utile in futuro. Inoltre stare a contatto con la prima squadra mi ha permesso, spero, di raggiungere un livello tecnico ed agonistico adeguati, in vista anche di gare come quella di oggi col Crotone e di eventuali finali nazionali.”
A Vibo che tipo di ambiente hai trovato come società, nuovi compagni, e poi su un campo che ha ospitato in passato tanti tornei anche di Serie A…
“A Vibo si respira pallavolo, quella bella e di gran livello. La società ci mette nelle migliori condizioni possibili, con i compagni remiamo tutti verso lo stesso obiettivo e le strutture sono il top. Sicuramente la parte relativa al campo è quella in cui ho affrontato un cambiamento più significativo: ad iniziare dal Palazzetto da Serie A, mantenuto al meglio, in cui è bello giocare. Di fatto qui ho trovato il miglior ambiente possibile che – conclude Simone – ci consente di vivere come se fossimo a casa nostra.”