“Un’opera che non vuole spettacolarizzare il dolore, ma ricordare una storia che non possiamo assolutamente dimenticare”.
Così il direttore dell’Accademia di Belle Arti Piero Sacchetti commenta la vittoria del concorso nazionale indetto dal Ministero dell’Università e della Ricerca per la realizzazione di un’installazione temporanea in occasione del 20° anniversario del “Giorno del Ricordo”.
Per commemorare le vittime delle foibe, gli studenti dell’AbaRC hanno realizzato un’opera dal forte impatto visivo ed emotivo, concepita per farsi luogo di memoria, riflessione e testimonianza. Sviluppata nell’ambito delle attività promosse dal MUR, l’installazione si configura come un cilindro monumentale del diametro di circa 3 metri e un’altezza di 6 metri, costruito mediante lastre in plexiglass trasparente che delimitano lo spazio verticale e ne definiscono l’impianto scultoreo.
“All’interno di questa struttura che simbolicamente rappresenta la foiba, intesa come abisso fisico e morale, sono incastonate figure a grandezza naturale realizzate in resina, perfettamente sagomate e inserite negli incavi delle lastre – spiega il direttore Piero Sacchetti -. I corpi sembrano sospesi in una caduta perpetua, fissati in una dimensione fuori dal tempo, a evocare il tragico destino delle vittime. Il plexiglass, materiale freddo e trasparente, si fa metafora dell’invisibilità storica a cui queste vicende sono state a lungo condannate. La trasparenza permette allo spettatore di guardare attraverso, costringendolo a confrontarsi con l’assenza, la memoria e la verità che lentamente si fa visibile. I corpi scolpiti nella resina raccontano una narrazione silenziosa, quella dei civili italiani infoibati durante e dopo la seconda guerra mondiale”.
L’opera che sarà esposta a Trieste per un anno, non vuole essere un monumento celebrativo, ma interrogativo: una forma aperta che richiama il dovere del ricordo non solo come gesto commemorativo, ma come atto di responsabilità collettiva.
“In un tempo in cui la memoria storica rischia di affievolirsi – conclude il direttore dell’AbaRc – l’installazione si propone come strumento educativo e civico, rivolto alle nuove generazioni, affinché la tragedia delle foibe e con essa ogni forma di odio, violenza e cancellazione identitaria, non venga dimenticata. Siamo molto soddisfatti di aver raggiunto questo importante traguardo e sono fiero degli studenti dell’Accademia che, ancora una volta, hanno dimostrato una creatività raffinata e meticolosa che potrà essere ammirata dal Paese intero e non solo”.