Il prossimo 25 agosto a Gerace in Largo delle Tre Chiese, saranno gli atti delle seconde giornate di studi storici “La Calabria dopo il terremoto del 1783. Dall’emergenza alla ricostruzione”, edito da Promocultura Edizioni di Gerace. Dopo i saluti iniziali del sindaco ff. Salvatore Galluzzo, del direttore della cittadella vescovile di Gerace Giuseppe Mantella e del presidente provinciale dell’Istituto italiano per la storia del Risorgimento Vincenzo De Angelis, interverranno Vincenzo Cataldo (curatore del volume), Pino Macrì e Dante Palmerino (coautori).
Il volume raccoglie una parte della notevole mole documentaria emersa in vari archivi italiani sul sisma del 1783 che ha cambiato per sempre il volto dei centri che gravitavano intorno alle province di Reggio, Vibo, Catanzaro e Crotone. Attraverso documenti, memorie e stampe d’epoca 20 studiosi tra Gerace, Vibo Valentia e Taurianova hanno discusso il drammatico evento e le conseguenze della catastrofe ponendo un particolare focus tematico sull’istituzione della Cassa Sacra da parte del governo volta a incamerare e vendere i beni dei monasteri e degli enti ecclesiastici soppressi e con il ricavato provvedere alla ricostruzione dei paesi colpiti dal terremoto.
I molteplici contributi hanno mirato a studiare il terremoto sotto altrettanti diverse angolazioni. L’arrivo in Calabria di scienziati e cartografi di fama europea e la curiosità scaturita in diplomatici e ambasciatori provenienti da tutta Europa, fu l’occasione per conoscere questa parte della regione nota per la sua povertà e costituì un’opportunità per studiare dal punto di vista scientifico l’effetto devastante del sisma; una circostanza per individuare i mali endemici della parte più estrema e più invisibile del regno e di indicare, a volte, soluzioni economiche adeguate non sempre sostenute dal governo.
Alla mole documentaria si sono aggiunti anche nuove prospettive, ulteriori spunti di riflessione e una rilettura per capire i risvolti sociali, economici e anche tecnici determinati dai provvedimenti intrapresi all’indomani della catastrofe che ha provocato tra 30 e 50 mila vittime.