“A volte bisogna rischiar, fare altre cose. Occorre rinunziare ad alcune garanzie perché sono anche delle condizioni” - Tiziano Terzani
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Rende: l’assemblea provinciale del Partito Comunista Italiano lancia la mobilitazione

Si è svolta a Rende l’assemblea provinciale del PCI finalizzata alla ricostruzione della presenza comunista organizzata nella provincia di Cosenza e sul territorio regionale.

La discussione è stata introdotta da Fabio Racobaldo componente del comitato centrale del partito che ha ha ribadito la necessità di affermare nel contesto politico attuale dominato dalle destre più reazionarie il Partito Comunista Italiano quale punto di riferimento di chi non ha più voce. “Il lavoro, la scuola, la sanità pubblica, il mezzogiorno colpito dall’autonomia differenziata, sono tutti argomenti che devono essere l’inizio di una nuova lotta contro un governo classista che ci porterà ad annullare tutte le conquiste sociali e civili. Serve costruire un’opposizione seria e credibile altrimenti il rischio è quello di vedere i postfascisti alla guida del Paese per molto tempo ancora.”

Tra i diversi interventi da segnalare quello dell’avvocato Francesco Guido, da sempre militante comunista intento a ritornare alla politica attiva il quale ha sottolineato: “L’analisi di fase storica, a livello globale e locale, ci dice con chiarezza che la Calabria può e deve essere il laboratorio di produzione di una rinnovata stagione di conflitto sociale contro le perverse dinamiche neoliberiste.

In questo quadro complesso, caratterizzato da diseguaglianze e dall’egoismo padronale delle classi dominanti è più che mai necessaria la riorganizzazione sui territori di un movimento anticapitalista. Il solo modo per rompere efficacemente l’asfissiante cortina di colpevole silenzio sulle miserevoli condizioni del nostro popolo, è promuovere una solida organizzazione sui singoli territori che coniughi le lotte per la sanità, all’antifascismo, ai diritti sociali, all’antimafia militante. Solo così è possibile coinvolgere tutte quelle associazioni, comunità e persino singoli cittadini che oramai non si sentono più rappresentati da una sinistra che ha smarrito la propria identità.“

Le conclusioni dell’assemblea alla quale hanno partecipato giovani che guardano con interesse alla ricostruzione di un forte partito Comunista in Italia sono state affidate a Michele Tripodi componente della segreteria nazionale del PCI e attuale sindaco di Polistena: “All’indomani del turno amministrativo ormai è chiara a tutti una cosa: l’alternativa all’attuale modello neoliberista e guerrafondaio imposto dai trattati europei e dalla NATO non potrà mai appartenere a chi si limita solo ad imitare modalità di governo estranee alla cultura ed all’identita di sinistra e praticate da chi si dovrebbe viceversa ostacolare e combattere sul piano politico. Il Pd e i suoi alleati-satellite non hanno più niente a che vedere con le idealità ed il progetto alternativo e di cambiamento sempre portato avanti dai comunisti in Italia ed in Europa. Il PCI in Italia cresce ovunque perché ha saputo mantenere la sua autonomia diventando un nuovo punto di riferimento per i giovani che guardano con interesse alle nostre lotte, ai nostri simboli, alle nostre bandiere. Oggi siamo qui a Cosenza, domani saremo in altri luoghi in Calabria poiché questo è un territorio vulnerabile dove il conflitto è necessario per riaffermare diritti negati. Bisogna ripartire dal territorio senza trascurare la possibilità di parlarsi con tutte quelle altre forze comuniste, progressiste, antifasciste dichiaratamente alternative al sistema che oggi viene falsamente propiziato come l’unica verità politica possibile”

L’assemblea si è aggiornata con l’impegno di promuovere sul territorio nuove forme di mobilitazione e proposte per il radicamento del PCI in Provincia.

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