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Filippo Cogliandro rappresenta l’Italia al X Foro Mundial de la Gastronomia Mexicana Patrimonio Unesco

Si è conclusa a Cuernavaca, capitale dello stato di Morelos, in Messico, la decima edizione del Foro Mundial de la Gastronomía Mexicana, promosso dal Conservatorio de la Cultura Gastronómica Mexicana, per celebrare il 15esimo anniversario del riconoscimento UNESCO della Cucina Tradizionale Messicana come Patrimonio Culturale Immateriale dell’Umanità.

La delegazione italiana, voluta e coordinata da Patrizia Nardi, esperta internazionale di Patrimonio UNESCO e responsabile scientifico del Foro Mundial de la Gastronomía Mexicana per l’Italia, ha rappresentato l’Italia in un contesto di altissimo profilo culturale e diplomatico, contribuendo al dialogo internazionale sul riconoscimento della cucina italiana come Patrimonio Immateriale UNESCO, obiettivo verso cui si sta lavorando a livello istituzionale.

La delegazione era composta da:

⦁ Dott.ssa Patrizia Nardi – esperta internazionale di Patrimonio UNESCO e Responsabile scientifico del Foro Mundial de la Gastronomía Mexicana per l’Italia
⦁ Chef Pietro Catzola – Chef del Quirinale
⦁ Dott.ssa Maria Grazia Bellisario – Dirigente del Ministero della cultura – Direzione Generale Musei
⦁ Vincenzo Rota – Console Onorario del Messico in Calabria
⦁ Chef Diana Beltrán – ambasciatrice della cucina tradizionale messicana in Europa e chef messicana in Vaticano
⦁ Chef Danilo Diana – Vice Consigliere nazionale in Messico per l’Associazione Italiana per il Mondo e Presidente della Pro loco di Ceccano
⦁ Chef Filippo Cogliandro – Ambasciatore della Calabria nel mondo e Portavoce della Calabria contemporanea

L’8 novembre, nella Sala Manuel M. Ponce del Centro Culturale Jardín Borda, lo chef Filippo Cogliandro ha preso parte al panel “La producción y el consumo de arroz en el mundo” insieme al produttore messicano Jesús Solís, dedicando il suo intervento al valore simbolico e culturale del riso come alimento capace di unire continenti, tradizioni e popoli.

Cogliandro ha presentato il Carnaroli di Sibari (Calabria), prodotto d’eccellenza del Sud Italia, abbinandolo a due Presidi Slow Food di Reggio Calabria: il caciocavallo di Ciminà, formaggio d’altura dell’Aspromonte, e la prugna di Terranova Sappo Minulio, piccola e dolce eccellenza di antica origine.

“Il riso è un linguaggio planetario – ha affermato Filippo Cogliandro – il simbolo dell’identità condivisa. Calabria e Messico, attraverso i loro prodotti, raccontano due culture che difendono autenticità e biodiversità.”

Il giorno successivo si è svolta la cena di gala presso il prestigioso restaurante Casa Hidalgo di Cuernavaca ha rappresentato il momento conclusivo del Foro, registrando un grande successo da parte del pubblico e dei media.

La serata, coordinata nell’ambito della delegazione italiana, ha visto protagonisti gli chef Arturo Suastegui (padrone di casa), Marcos Reguera (Spagna), Danilo Diana, Pietro Catzola (Chef del Quirinale), Diana Beltran (chef messicana in Città del Vaticano) e Filippo Cogliandro (Chef ambasciatore della cucina italiana), che hanno interpretato un dialogo gastronomico tra Messico, Spagna e Italia nel segno della tradizione e della creatività.

Molto apprezzati anche i salumi dell’Azienda San Vincenzo, presentati dal Console Onorario Vincenzo Rota, ambasciatore della qualità calabrese.
Non potevano mancare i celebri profiteroles alla crema di Bergamotto di Reggio Calabria, portati dallo chef Cogliandro, ormai riconosciuto come Chef Ambasciatore del Bergamotto di Reggio Calabria.

Durante il Foro, l’incontro tra Filippo Cogliandro e lo chef Pietro Catzola ha aperto la strada a nuove importanti collaborazioni. Grazie al coinvolgimento di Patrizia Nardi, infatti, lo chef del Quirinale sarà presto ospite a Reggio Calabria per la presentazione del suo libro all’interno del format “Cena con l’Autore”, appuntamento culturale e gastronomico ormai consolidato del ristorante L’Accademia Gourmet.

La partecipazione italiana al Foro di Cuernavaca ha rafforzato il dialogo tra i due Paesi sul tema del patrimonio gastronomico come bene culturale immateriale e strumento di diplomazia culturale.

Attraverso la voce e la cucina di Filippo Cogliandro, la Calabria ha raccontato il proprio territorio come terra mediterranea di autenticità, innovazione e memoria.

“Il futuro non è uniformità – ha concluso chef Cogliandro – ma biodiversità narrata, difesa e servita nei piatti.”

 

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