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Borgo in Festival, a Tarsia la due giorni su “migrazioni e ritorni”

Partirà venerdì 30 luglio a Tarsia Borgo in Festival, kermesse sui racconti di migrazioni e ritorni, promossa da Luci nelle grotte.
Con il supporto dell’amministrazione comunale, Borgo in Festival, si interroga sulle migrazioni come opportunità di crescita collettiva e condivisione di saperi e culture differenti.
Sabato 30 luglio dalle 19,00, alla presenza del sindaco Roberto Ameruso, sarà deposta una targa commemorativa al monumento dei caduti con la partecipazione di Cosimo La Torre, membro dell’esecutivo COMITES di Zurigo.
Si prosegue alle 20,00 all’interno del Piccolo Teatro Popolare con l’incontro  sul tema “Emigrazione di Ritorno: possibilità o utopia?”. Saranno presenti Gianpiero Capecchi, documentarista RAI e la sociologa Silvia Sivini. A margine del dibattito, moderato dalla giornalista Simona De Maria, sarà proiettato il documentario “Il fermento della Val Varaita”.
Dopo il dibattito, spazio alla Festa musicale itinerante per le vie del paese con Michele Roscica, l’uomo orchestra.
Domenica 31 luglio alle 21,00, dalla piazza antistante il Piccolo Teatro Popolare, partirà la parata musicale a cura del Maestro Paolo Napoli che arriverà in piazza Castello.
“Un altro importante tassello si aggiunge al percorso di valorizzazione del nostro borgo, di uno stile di vita più lento, coesivo. La straordinaria ricchezza culturale di Tarsia è patrimonio da salvaguardare attraverso nuovi modelli di governance attenti alla memoria storica dei luoghi. Cercheremo, dunque, di racontare e proporre un nuovo modello di sviluppo sociale, produttivo e culturale che sia condiviso e quindi più fruibile”, ha dichiarato il direttore artistico Flavio Casella.
“Daremo voce a quel pluralismo che non distingue per cultura, età, genere, lingua, religione, ma è aperto e vede nelle differenze la vera ricchezza”, ha proseguito Flavio Casella.
“Saranno le comunità sostenibili e responsabili al centro del dibattito. Cercheremo di riflettere sulle strategie di sviluppo economico e sociale partendo dal capitale territoriale e umano: quello naturale, culturale, artistico e immateriale che caratterizza il nostro borgo e il suo valore identitario”, ha concluso Ernesto Iusi, presidente dell’associazione Luci nelle grotte.
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