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Protesta degli Ispettori del Lavoro martedì 25 novembre davanti alle prefetture di Catanzaro e Cosenza

Si terranno martedì 25 novembre dalle 10 alle 12.30 davanti alle Prefettura di Catanzaro e Cosenza i presidi dei lavoratori e delle lavoratrici dell’Ispettorato Nazionale del Lavoro.

Tante e diverse le mobilitazioni che compongono la piattaforma rivendicativa di FP CGIL, UILPA e USB PI.

L’Inl (Ispettorato nazionale del Lavoro) è stato nuovamente escluso dall’aumento del salario accessorio, previsto dal cosiddetto Decreto-Legge PA (D.L. n. 25/2025) e solo ora, dopo le mobilitazioni, sembrerebbe che nella bozza della legge di bilancio all’esame del Parlamento potrà rientrarvi. Allo stesso modo, nei giorni scorsi è stato pubblicato il decreto-legge n. 159, cd “Decreto sicurezza sul lavoro”, che contiene alcune disposizioni sull’Inl.

Tra queste, è importante il previsto aumento da 20 a 30 milioni annui del fondo per l’efficientamento, che porterà ai lavoratori dell’INL una somma sicuramente più dignitosa per il lavoro e gli obiettivi raggiunti. Inoltre, lo stesso decreto prevede che Inl, nel triennio 2026-2027-2028 sia autorizzato ad assumere ulteriori 300 unità di personale ispettivo tra ordinari e tecnici. Tuttavia, con estrema amarezza, abbiamo dovuto constatare che il testo del decreto-legge non contiene disposizioni che erano presenti nel testo approdato in consiglio dei Ministri e che prevedevano strumenti di welfare migliorativi in favore dei dipendenti dell’INL e dello stesso Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali.

Allo stesso modo, è stata espunta la norma che consentiva all’ente di utilizzare fondi del proprio bilancio per le spese informatiche e la sicurezza delle sedi. In entrambi i casi, sembrerebbe che sia stato decisivo l’intervento della Ragioneria Generale dello Stato, nel silenzio se non nell’inerzia dei preposti uffici del ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali.

 I dipendenti di Inl sono stanchi di essere chiamati in causa solo in occasione di infortuni o morti sul lavoro, senza che alle parole seguano adeguati fatti da parte della ministra Calderone e del suo staff. L’ultimo concorso per assumere un migliaio di ispettori tecnici, chiamati a vigilare sulla salute e sicurezza sul lavoro, non riuscirà nemmeno a coprire la metà dei posti messi a bando. Questo accade perché continua a persistere una sperequazione tra le responsabilità richieste al personale e la retribuzione corrisposta, ancora inadeguata.

Chiediamo che l’Inl sia autorizzato ad usare parte del proprio bilancio per destinarne una parte al personale. In questo modo si potranno finalmente prevedere forme di welfare aziendale per tutti i dipendenti e istituire un sistema indennitario, a cominciare dall’indennità per la funzione ispettiva, ancora inesistente. Occorre ammodernare la struttura informatica che, a distanza di anni, appare ancora eccessivamente fragile e ancora troppo incompleta. È necessario tornare ad una attività di vigilanza capace di aggredire i macro-fenomeni di illegalità, superando la logica svilente dei numeri nelle attività di vigilanza, meramente incentrata su quante ispezioni siano state fatte. Così, ad esempio, nella giornata internazionale contro la violenza sulle donne, rimarchiamo il ruolo che l’INL ha rispetto al contrasto alle discriminazioni di genere e a tutela delle lavoratrici madri, un ruolo troppo spesso dimenticato dall’Amministrazione stessa, cui chiediamo maggiore attenzione su questo. Noi chiediamo con forza che si intervenga in fase di conversione del Decreto-Legge, per inserire finalmente norme – come quelle espunte – che possano realmente rendere più attrattivo l’Ispettorato Nazionale del Lavoro, vigilando costantemente sul loro iter. E’ ora di passare dalle parole ai fatti.

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