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Reggina, così non si può andare avanti: Lagonigro fa scappare l’Igea Virtus, 0-1

di Paolo Ficara – Notte strana, quasi lugubre. Nel momento in cui gli 883 ripubblicano “Il Grande Incubo”, uno degli ultimi successi con Mauro Repetto ancora nella band, la Reggina non si sveglia dalla propria catalessi onirica. Con allucinazioni annesse. Al Granillo è la capolista Igea Virtus a far sprofondare gli amaranto, che bagnano novembre con una sconfitta. L’ennesima topica di Lagonigro regala a Cicirello la rete dello 0-1 che manda Barillà e compagni a -10 dalla capolista, ossia proprio l’avversario odierno. Forse nemmeno il Trapani aveva un vantaggio simile sulla Reggina, due anni fa.

LE SCELTE – Due novità presentate da Torrisi rispetto alla vittoria di San Cataldo, di cui una obbligata. Adejo rileva lo squalificato Blondett in difesa, mentre il recuperato Lagonigro viene preferito in porta a Boschi che non aveva demeritato. L’esperto Salvatore Marra è l’ennesimo avversario che si schiera con il 5-3-2. La differenza è che tiene le due punte sempre alte, a sfidare la coppia Adejo-Girasole che li segue ad uomo.

TROPPO POCO – Il primo tempo evidenzia, già dalle fase iniziali, le attuali carenze atletiche della Reggina. Nemmeno i giocatori con il dribbling nelle corde, riescono a superare gli avversari in allungo. Montalto non viene mai servito. Pur senza tirare nello specchio, l’Igea punge di più e ha comunque un’occasione d’oro con De Souza, che di testa manda a lato da pochi metri. Adejo e Samake ingaggiano più volte un duello rusticano.  L’unico tiro in porta degli amaranto è di fatto un appoggio al portiere di Porcino, tra i pochi a muoversi tantissimo senza palla.

BASTA CON LAGONIGRO – I padroni di casa ripartono col piglio giusto dopo l’intervallo, ma continuano a non sfondare. Al 62′ l’harakiri: retropassaggio – un po’ forte – di Adejo verso Lagonigro, il portiere controlla e poi in precario equilibrio serve di fatto Cicirello, che ringrazia e mette nell’angolino il pallone dello 0-1. Torrisi passa al 4-2-3-1 con gli ingressi di Salandria e Barillà, poi si gioca il tutto per tutto con Edera e Pellicanò. Le conclusioni verso De Falco sono proprio di Edera e Salandria, ma non esiste che una squadra come la Reggina faccia sporcare la tuta al portiere avversario solo per ordinaria amministrazione, in casa e sotto di un gol.

ADDIO PRIMO POSTO – L’Igea Virtus vince e mantiene la vetta del girone I della Serie D. Buoni gli under scelti dal ds Chiavaro, anche se oggi – portieri a parte – non si può dire che sia quello il problema, data l’altra buona prova di Distratto e Palumbo. Dopo dieci turni, la Reggina è undicesima a pari punti con Vigor Lamezia ed Enna. Ormai, parlare di vittoria del campionato con questa società, questa dirigenza e questa squadra, sarebbe un eccesso di ottimismo. Forse varrebbe la pena sapere se Lagonigro debba giocare per contratto. Ma i problemi continuano ad essere tanti e profondi. Ennesima occasione in cui il tifo organizzato, con meno fiato, ha consigliato a Ballarino di vendere. Coinvolgendo nei cori di contestazione, per la prima volta, anche Minniti e Praticò.

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