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Incontri di Medicina di Genere sullo Stretto: La FNOMCeO a Reggio per un Sanità più Equa e Personalizzata

Si è svolta questa mattina, presso l’Aula Magna dell’Ordine dei Medici di Reggio Calabria, la prima edizione del Congresso Nazionale “Incontri di Medicina di Genere sullo Stretto”, un evento di grande rilievo scientifico che ha visto la partecipazione delle massime cariche della Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici (FNOMCeO), oltre a numerosi professionisti del territorio e studenti del Liceo Scientifico “Leonardo da Vinci” del percorso di studi in “Biologia con curvatura biomedica.

L’iniziativa, fortemente voluta dai responsabili scientifici dell’evento, la dottoressa Anna Rosaria Federico e il dottor Franco Lavalle, si è posta l’obiettivo di promuovere la medicina di genere come strumento fondamentale per costruire un sistema sanitario più equo, efficace e personalizzato.

Tra gli ospiti d’onore, il presidente della FNOMCeO Filippo Anelli, accompagnato dal vicepresidente Giovanni Leoni e dal segretario Roberto Monaco, per la prima volta presenti in visita ufficiale a Reggio Calabria. A fare gli onori di casa, il presidente dell’Ordine dei Medici reggino, Pasquale Veneziano, che ha espresso soddisfazione e orgoglio per la riuscita dell’evento.

“Oggi è una giornata importante per la nostra città e per il nostro Ordine. Ospitiamo l’esecutivo della Federazione nazionale, con il presidente Anelli che ha segnato una svolta significativa nella storia della FNOMCeO, riuscendo a coagulare le istanze di tutti gli ordini provinciali, ottenendo risultati concreti come il riconoscimento legislativo dell’atto medico la cui definizione era attesa dalla classe medica da tantissimo tempo”.

Il congresso ha affrontato la medicina di genere in chiave multidisciplinare e trasversale, evidenziando l’importanza di un approccio differenziato alla diagnosi e alla cura, basato non solo sul sesso biologico, ma anche sulle caratteristiche di genere.
La dottoressa Anna Rosaria Federico ha ribadito: “È ormai chiaro che uomini e donne reagiscono diversamente alle terapie. In passato, i farmaci venivano testati quasi esclusivamente su uomini, penalizzando le donne in termini di efficacia terapeutica. Da lì, è nata la medicina di genere, che oggi punta a una vera medicina personalizzata, centrata sulla singola persona”.

Il segretario dell’Ordine e Dirigente medico U.O.C. Terapia Intensiva e Anestesia, dottor Marco Tescione nel ricordare la presenza all’evento degli ordini regionali, ha sottolineato l’entusiasmo di tutti i professionisti all’iniziativa, che tratta temi di grande attualità e rilevanza clinica: “Il programma è stato pensato per approfondire come la biologia di genere incida sulla comparsa delle patologie e sulle strategie terapeutiche, con l’obiettivo di fornire strumenti più aggiornati ai professionisti della salute”.

Il presidente Filippo Anelli, nel suo intervento, ha rimarcato il ruolo centrale della medicina di genere nelle politiche sanitarie future: “Non si tratta di una moda, ma di un passaggio obbligato verso la medicina del futuro. È una battaglia culturale che stiamo portando avanti da anni e che ha portato all’approvazione di una legge nazionale. Serve maggiore consapevolezza tra i medici, ma anche tra i cittadini”.

Il Congresso ha rappresentato anche un’opportunità formativa per gli studenti del Liceo “Da Vinci”, futuri medici, ai quali è stato trasmesso il messaggio chiave dell’intera giornata: una sanità giusta ed efficace passa necessariamente dalla conoscenza delle differenze biologiche e culturali tra uomini e donne.

Un primo passo importante, quello odierno, per rendere la medicina italiana sempre più attenta, inclusiva e scientificamente avanzata.

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