Il gip del Tribunale di Cosenza, Letizia Benigno, ha accolto la richiesta di giudizio abbreviato condizionato alla perizia psichiatrica nei confronti di Rosa Vespa, 53 anni, la donna che il 21 gennaio scorso rapì una neonata di appena un giorno dalla clinica ‘Sacro Cuore’ di Cosenza, dopo aver simulato una gravidanza per 9 mesi. La richiesta era stata avanzata dai difensori della donna -imputata per il reato di sequestro di minore -, gli avvocati Gianluca Garritano e Teresa Gallucci.
L’udienza è stata rinviata al 27 ottobre prossimo per il conferimento dell’incarico a un perito che dovrà essere individuato dal giudice. Le persone offese, ovvero i genitori della piccola Sofia, Federico Cavoto e Valeria Chiappetta, si sono costituite parte civile per il tramite dei propri legali, rispettivamente gli avvocati Chiara Penna e Paolo Pisani.
Anche i nonni della piccola si sono costituiti parte civile in qualità di danneggiati dal reato, quelli materni difesi dall’avvocato Giorgio Raffaele Loccisano e quelli paterni dall’avvocato Natasha Gardi. La difesa di Rosa Vespa si era opposta alla costituzione di parte civile dei nonni, ma il giudice l’ha superata e ha ammesso la costituzione.