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“Libera-mente”: dalle voci e dal cuore dei piccoli pazienti di Oncoematologia pediatrica dell’azienda ospedaliero-universitaria “Dulbecco” nascerà un podcast

C’è un momento, nel percorso di cura, in cui le parole diventano un rifugio sicuro, un filo che unisce il mondo di chi vive la malattia con quello di chi ascolta. Da questa intuizione è nato “Libera-mente”, il progetto speciale che ha portato i giovani pazienti dell’Oncoematologia Pediatrica dell’Azienda ospedaliero-universitaria “Renato Dulbecco” di Catanzaro a ideare, realizzare e condurre un vero e proprio podcast.
Il progetto — parte integrante delle attività socio-culturali e di supporto emotivo pensate per il reparto — guida i partecipanti in tutte le fasi: dalla progettazione dei contenuti alla scelta dei temi, dalla scrittura dei testi alla registrazione in studio, fino alla post-produzione. I ragazzi hanno iniziato ad affrontare argomenti profondi e personali: emozioni, sogni, desideri, il vissuto della malattia e la resilienza, ma anche passioni che accendono la vita come la musica, i libri, il cinema e l’arte.
Protagonisti dietro il microfono, Alice, Marta, Martina e Francesco hanno dato vita a dialoghi autentici e intensi, trasformando le proprie esperienze in messaggi di speranza e forza. Il podcast diventerà non solo una memoria condivisa all’interno del reparto, ma anche uno strumento di sensibilizzazione: gli episodi, infatti, potranno essere presentati in anteprima alle scuole del territorio, creando occasioni di dialogo tra pari e stimolando una maggiore consapevolezza sui temi dell’infanzia, della malattia e della creatività come risorsa.
Alla base di “Libera-mente” c’è il lavoro instancabile di un team multidisciplinare: il Dottor Giuseppe Raiola, responsabile scientifico del progetto e direttore del Dipartimento Materno Infantile, che ha voluto fortemente questa esperienza; la Dottoressa Maria Concetta Galati, direttrice del Dipartimento Oncoematologia e dell’Ematoncologia Pediatrica, punto di riferimento per il reparto; la Dottoressa Ilenia Sabato, psicologa e psicoterapeuta, che ha curato la parte emotiva e relazionale del percorso; la Dottoressa Noemi Doria, filologa, che ha lavorato con i ragazzi sull’uso delle parole e sulla costruzione narrativa.
Un sentito ringraziamento va a tutta la comunità che ha sostenuto l’iniziativa e, soprattutto, ai giovani conduttori: la loro forza, il loro coraggio e la loro autenticità sono il cuore pulsante di questo progetto. Fondamentale il sostegno del Commissario straordinario dell’Azienda ospedaliero-universitaria “Renato Dulbecco”, la dottoressa Simona Carbone, del direttore sanitario del presidio Ciaccio, dottoressa Rosa Costantino, dell’intero staff medico, della coordinatrice e degli infermieri, che ogni giorno accompagnano i giovani pazienti nel loro cammino di cura e rinascita.
Il progetto è stato arricchito dalla presenza di artisti e professionisti che hanno messo a disposizione tempo, competenze e storie di vita, contribuendo a rendere il podcast che sta per partire un’esperienza formativa e indimenticabile: Andrea De Pasquale, podcaster catanzarese e cofondatore di Join, agenzia di comunicazione e marketing attiva in Calabria, che ha condiviso con i ragazzi i segreti della narrazione audio e della produzione di contenuti; Alessandro Mattia, designer e cofondatore di Sapiens Design Studio di Milano, con esperienza nella progettazione di prodotti, allestimenti ed eventi divulgativi, che ha trasmesso ai giovani partecipanti l’importanza del “pensare con le mani e con il cuore”; Carlo Curatola, laureato in Giurisprudenza, con esperienze tra Nord Italia e Inghilterra, tornato a Soverato per dedicarsi anche al suo percorso artistico. Con il progetto Windowsea, ispirato al Britpop e in particolare agli Oasis, realizza installazioni artistiche a zero impatto ambientale, parlando di memoria collettiva, emozione e comunità; Marco Ronda, in arte Bislak, artista visivo nato a Catanzaro e oggi attivo a Bologna. Pittore, illustratore e autore di murales in tutta Italia, ha fondato SPARTI Festival per valorizzare Palermiti, il suo paese natale. Il suo stile ironico e colorato ha portato in reparto un’energia nuova e inclusiva.
La registrazione del podcast sarà un momento di partecipazione corale, in cui i giovani pazienti sperimenteranno il valore della collaborazione, del racconto condiviso e dell’ascolto reciproco. Non solo un’attività creativa, ma un atto di resilienza e un inno alla vita, nato tra le mura di un reparto che, ogni giorno, è luogo di cura ma anche di crescita e speranza.
“Libera-mente” è la dimostrazione che la malattia non spegne la voce di chi ha qualcosa da dire. Al contrario, la rende più chiara, più forte, più vera. E queste voci meritano di essere ascoltate, oggi e sempre.

 

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