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Unical: gli universitari di Pedagogia dell’Antimafia incontrano Borrello per i 30 anni di Libera

La Calabria che cambia e la Pedagogia trasformativa di Libera sono gli argomenti che caratterizzeranno l’incontro seminariale di Pedagogia dell’Antimafia che si terrà domani, martedì 20 maggio alle 14.00, nella Sala Stampa del Centro Congressi “Beniamino Andreatta” dell’Università della Calabria. Gli studenti e le studentesse di Scienze dell’Educazione discuteranno con Giuseppe Borrello, Referente regionale per la Calabria dell’associazione fondata da don Luigi Ciotti, del ruolo educativo di Libera e del contrasto culturale al potere mafioso di matrice ’ndranghetista.
L’iniziativa sarà conclusa da Walter Nocito, docente di Istituzioni di Diritto Pubblico al DiSPES, mentre il dibattitto è coordinato da Giancarlo Costabile, docente di Antimafia al DiCES.
«L’esperienza trentennale di Libera – dichiara Giancarlo Costabile – rappresenta uno straordinario patrimonio pedagogico che ha disseminato storie di resistenza ovunque nel Paese. Luigi Ciotti, con il suo vissuto e la sua carismatica capacità di testimoniare il cambiamento, è innegabilmente una parte imprescindibile della storia dell’educazione sociale del Novecento e di questi primi venticinque anni del nuovo millennio. Senza Libera, in Italia non esisterebbe una memoria per le vittime innocenti di mafia e neanche una seria legislazione in materia di riuso sociale dei beni confiscati al potere criminale. Ciotti e Libera hanno costruito una cultura educativa dell’antimafia sociale orientata dai valori costituzionali di prossimità e giustizia sociale. Una pedagogia dell’emancipazione, dunque, che rappresenta un punto di riferimento per tutte quelle pratiche di inclusione sociale che hanno come obiettivo la piena ri-territorializzazione degli spazi urbani del Paese da sottrarre alla cultura mafiosa della prevaricazione e della sudditanza.
Il lavoro di Giuseppe Borrello – conclude Costabile – sta poi segnando l’apertura di una nuova stagione per l’antimafia calabrese all’insegna dell’unità, dell’inclusione e del riscatto. La sua azione, nella quale ci identifichiamo con grande convinzione, sta promuovendo concretamente dal basso un cammino trasformativo delle coscienze destinato a mutare le immagini distorte e stereotipate della nostra terra. Per tali ragioni, continuiamo a riconoscerci pienamente in questo percorso associativo, quello di Libera, che celebra proprio nel 2025 i tre decenni di attività».

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