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Eolico, Di Matteo (Exit): “Calabria non sia terra di conquista delle multinazionali”

“La nostra splendida regione, ricca di bellezze naturali, non può diventare come si sta prospettando, terra di conquista di fameliche multinazionali intenzionate ad istallare parchi eolici su tutto il territorio. Lungi dall’assumere la posizione del classico pensiero ambientalista radical chic, noi di Exit diciamo chiaramente no a questi faraonici progetti voluti da aziende europee ed americane ed agevolate dalla folle politica liberale del governo Meloni che ha abusato utilizzando il nome del più lungimirante e grande di tutti nel settore, Mattei, per realizzare, con la scusa dell’energia pulita, un sistema energetico che deturpa il nostro territorio con il serio rischio, cosi come denunciato da numerosi agricoltori calabresi, di inquinare l’ambiente a causa della perdita continua di olio industriale proveniente dal sistema rotante di alcune di queste pale. Aberrante poi il mastodontico parco eolico galleggiante che si vorrebbe costruire in prossimità della costa, un qualcosa che causerebbe, secondo gli esperti non prezzolati, un danno non indifferente.

La politica nazionale e regionale, ha confezionato un vero e proprio specchietto per le allodole con il permesso di realizzazione di tali progetti eolici, con un unico obiettivo, creare profitto per le multinazionali ed al contempo dare impulso e forza ad una struttura centralizzata di potere del nostro sistema energetico, senza avere in cambio alcun vantaggio economico per la Calabria, neppure in termini occupazionali. Noi di Exit ci opponiamo e non vogliamo che la Calabria assurga a terra di conquista per il facile profitto delle Multinazionali. Invito il governatore Occhiuto a ripensare il tutto dotando la regione Calabria di un piano che miri a regolamentare questo settore molto delicato ed importante”.

Così Paolo Di Matteo, coordinatore regionale Exit per la Sovranità-Calabria.

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