“I cambiamenti climatici in atto richiedono risposte importanti da parte delle istituzioni ad ogni livello. Si tratta della sfida più importante che abbiamo da affrontare e, invece, sia il governo nazionale che quello regionale hanno fornito fin qui risposte del tutto parziali e non sufficienti”.
A sostenerlo è il capogruppo Pd Mimmo Bevacqua in una nota stampa.
“Abbiamo registrato, soprattutto durante questa estate, lunghissimi periodi di siccità che, ancora oggi, stanno mettendo in difficoltà l’intero Mezzogiorno, l’agricoltura e anche le famiglie che in città hanno dovuto fare i conti con una inquietante e pericolosa penuria d’acqua. A poco serve adesso diffondere la versione circa una siccità continentale ed epocale che non si può combattere a livello locale. Non è così in Calabria perché le risorse idriche e gli invasi non mancano di certo sul nostro territorio. Riteniamo dunque – prosegue ancora la nota– che senza una programmazione appropriata e con interventi strutturali adeguati, la emergenza idrica diventerà sempre di più drammatica. Vorremmo, a tal proposito, ricordare al presidente Occhiuto le possibilità perse attraverso il PNRR per reperire importanti risorse destinate all’ approvvigionamento idrico. Ora crediamo che sia arrivato il momento di valutare tutte le possibilità di utilizzare risorse europee, anche attraverso una rimodulazione del FSC, per concedere contributi ad esempio alle famiglie calabresi per l’acquisto e l’installazione di serbatoi e autoclavi, sulla scorta di quanto già avvenuto in Abruzzo che ha affidato la gestione degli avvisi per l’assegnazione dei finanziamenti all’Ersi, l’equivalente della calabrese Arrical. Ovviamente al netto delle differenze potenziali tra i due enti dal momento che niente in Arrical sembra chiaro e funzionale. L’occasione potrebbe essere utile anche per concedere incentivi per promuovere l’adeguamento e l’innovazione tecnologica del patrimonio edilizio residenziale più datato, garantendo l’approvvigionamento idrico e un’adeguata distribuzione idrica nel corso delle interruzioni sulla rete causate dalla crisi idrica atavica, dai sempre più lunghi periodi di siccità e anche da una pessima manutenzione che deve essere assolutamente migliorata”.
“Chiediamo al governo regionale la massima attenzione sul tema e una concreta valutazione di questa possibilità – conclude la nota – offrendo già la nostra disponibilità a lavorare in maniera congiunta su un testo condiviso. Lo abbiamo sempre fatto del resto. Su tutti i versanti. Non sempre, o quasi mai, siamo stati ascoltati”.