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Reggio: l’IC “Radice – Alighieri” e la Fondazione “Girolamo Tripodi”, il 25 maggio hanno ricordato Bruno Ielo a cinque anni dal barbaro omicidio

“Bruno Ielo era una persona perbene, un grande lavoratore ed è stato ucciso per difendere la sua attività e per non essersi piegato alla prepotenza, alle minacce e alle estorsioni della ndrangheta. La memoria è uno strumento indispensabile per ricordare uomini e donne che hanno sacrificato la loro vita per i principi e i valori in cui hanno creduto”. Ha esordito così la Dirigente scolastica dell’Istituto comprensivo “Radice Alighieri di Catona, Simona Sapone, nel presentare la manifestazione, organizzata dall’Istituto e dalla Fondazione “Girolamo Tripodi”, in memoria di Bruno Ielo. Quest’ultimo, ex Direttore dei servizi amministrativi della scuola di Catona e tabaccaio a Gallico, venne barbaramente ucciso dalla ndrangheta, il 25 maggio di cinque anni fa mentre tornava a casa dopo una dura giornata di lavoro. Relatori d’eccezione, il Presidente della “Fondazione Girolamo Tripodi”, Michelangelo Tripodi; il Presidente della Camera di Commercio di RC, Antonino Tramontana; il docente di etica della comunicazione all’Università per stranieri “Dante Alighieri” RC, Edoardo Lamberti Castronuovo; la figlia di Bruno Ielo, Daniela. A prendere per primo la parola, dopo l’intervento della Dirigente, Michelangelo Tripodi il quale ha ricordato i bei momenti vissuti con Bruno Ielo nei numerosi viaggi per raggiungere il posto di lavoro a Gioia Tauro, dove entrambi erano Direttori Amministrativi, e si è soffermato anche sulla figura del padre, Girolamo, a cui è intitolata la Fondazione, dicendo che l’ex senatore e sindaco di Polistena fu sempre impegnato nella lotta contro la ‘nrangheta: infatti, ” fu uno dei primi in Calabria a testimoniare nel primo maxi processo contro la ndrangheta, tenutosi a Reggio Calabria ben 44 anni fa, nel 1978”. Bruno Ielo – ha concluso il Presidente della fondazione- “è stato definito un eroe silenzioso e semplice che ha avuto il coraggio di ribellarsi e che non ha mai piegato la testa. Per questo ha pagato con la vita. Con lui onoriamo e ricordiamo tutti quelli che non si sono piegati alla prepotenza e al sopruso e che hanno pagato con la vita per la difesa della libertà e dei diritti di tutti”.

La figlia di Ielo, Daniela ha ricordato il padre, i bei momenti vissuti con lui e ha raccontato, con grande sofferenza, quella terribile serata in cui il padre perse la vita.
Antonino Tramontana ha sottolineato “come sia difficile fare impresa in Calabria e come la lotta alla ndrangheta sia fondamentale per lo sviluppo della nostra regione. Molte imprese incominciano a denunciare le organizzazioni criminali e bisogna ripartire da questo, dalla cultura e dai giovani”
Anche Edoardo Lamberti Catronuovo rivolgendosi agli alunni, ha sottolineato “come solo attraverso la cultura e la legalità sia possibile far rinascere la nostra terra. La legalità è anche il gusto del bello e l’unica via maestra, per uscire dal degrado in cui viviamo, è la conoscenza”.

Ha concluso i lavori la Dirigente scolastica che, oltre ai relatori e alle associazioni presenti, ha ringraziato i docenti di lettere, arte e immagine, sostegno che hanno seguito gli alunni della scuola secondaria di I grado nella I edizione del Concorso “In memoria di Bruno Ielo”.
Gli allievi si sono cimentati in tre distinti lavori riguardanti la tematica della legalità: le prime classi hanno realizzato un elaborato grafico, le seconde un saggio breve, un racconto o un articolo e, infine, le terze una fotografia che rappresenti la legalità.
I lavori sono stati valutati da una commissione che ha stabilito di premiare i seguenti alunni:

elaborato grafico: 1)Billari Miriam, 2)Borzumati Marta, 3)Giunta Carmine

elaborati scritti: 1)Giuffrè Melania, 2)Condello Giorgia, 3)Barillà Vincenzo

elaborati fotografici: 1)Surace Giorgia, 2)Legato Gaetano Pio, 3)Malaspina Antonino.

Considerata la validità e l’importamza dell’iniziativa l’Istituto Comprensivo e la Fondazione Girolamo Tripodi sono orientati a dare seguito e continuità per onorare al meglio la memoria di Bruno Ielo.

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