Il prossimo 20 settembre sulle varie piattaforme Social Network presenti nella rete, sarà disponibile la conversazione, organizzata dal Circolo Culturale “L’Agorà” sul tema “1923-2023: nel centenario della nascita di Giorgio Albertazzi”. La conversazione, organizzata dal sodalizio culturale reggino ha ricevuto per il significato ed i contenuti del tema in argomento, l’incontro organizzato dal sodalizio reggino ha ricevuto il patrocinio del Comune di Fiesole. Attore ma anche regista, scrittore, poeta, per decenni sulle scene fu anche uno dei primi divi televisivi, protagonista di letture poetiche e di sceneggiati di grande successo. Nacque a Fiesole il 20 agosto del 1923 e nello stesso luogo trascorse la sua infanzia in una dependance della Villa “I Tratti” di proprietà di Bernard Berenson, dove lavorava il nonno Ferdinando. A venti anni aderisce alla Repubblica di Salò. Ricopre un incarico importante dal punto di vista militare. È tenente nella 3^ Compagnia della famosa “Legione Tagliamento” che giungeva dalla scuola di Lucca. Nel 1945, con la sconfitta definitiva del fascismo repubblichino. al quale aveva aderito con forte convinzione, viene arrestato e accusato di essere stato il comandante di un plotone di esecuzione. Accusato di collaborazionismo. Resta in carcere fino al 1947 e liberato perché viene firmata e applicata l’Amnistia Togliatti. E’ stato uno dei primi divi televisivi, protagonista di letture poetiche e di sceneggiati di enorme successo. Ma anche uomo speciale, laureato in architettura, mai banale, un artista unico nel suo genere a cui moltissimi attori fanno ancora oggi riferimento: con Vittorio Gassman aveva fondato la famosa Bottega Teatrale per insegnare ai giovani il mestiere dell’attore di prosa. Ha debuttato ne “Il candeliere” di De Musset, diretto da Enriquez. Con Visconti ha interpretato Alessandro in “Troilo e Cressida”, ma il successo è arrivato con “Il seduttore” di Fabbri con Anna Proclemer, con cui inizierà un sodalizio di vita e scena. Indimenticabile il suo “Amleto” del 1964 al Teatro Old Vic di Londra con regia di Franco Zeffirelli, come pure gli sceneggiati televisivi di cui fu un pioniere: “Delitto e castigo”, “Come le foglie”, “Re Lear”, “L’idiota”, “Lo zio Vania” e molti altri. Per il cinema è passato da “Lorenzaccio” di Poggioli a “L’anno scorso a Marienbad” di Resnais e al suo “Gradiva” con Laura Antonelli. Il suo bianco e nero nella prima stagione della televisione lo rese protagonista di storie e di letterature che restano incisi come arcani nella vita di generazioni. Tutto il percorso mitico dal 1949 in poi è stato nella sua storia teatrale ma anche nel suo vissuto. Il mito come senso tragico e la tragedia come un Cervantes che conosce il palcoscenico, ma sa molto bene cosa si può nascondere dietro la ribalta e dietro ogni scena. Fu un uomo di teatro nella vita e nel teatro e non dimenticò mai di essere un uomo vissuto, ma che sempre si meravigliava sino a raccontarci la letteratura contemporanea. Dal cinema alla televisione al teatro. Un personaggi che sapeva raccontare il destino e l’avventura. Nel corso della nuova conversazione culturale, organizzata dal sodalizio culturale reggino, dopo i saluti istituzionali da parte del Sindaco del Comune di Fiesole Anna Ravoni, seguiranno quelli di Gianni Aiello (Presidente del Circolo Culturale “L’Agorà”), sarà poi la volta di Antonino Megale (vice Presidente del sodalizio organizzatore) che analizzerà, nel corso del suo intervento la figura del grande artista italiano. Tenuto conto dei protocolli di sicurezza anti-contagio e dei risultati altalenanti della pandemia di COVID 19 e nel rispetto delle norme del DPCM del 24 ottobre 2020 la conversazione, organizzata dal sodalizio culturale reggino,sarà disponibile, sulle varie piattaforme Social Network presenti nella rete, a far data da mercoledì 20 settembre.
HomeAgoràAgorà Reggio CalabriaReggio, il Circolo Culturale "L'Agorà" organizza un incontro su Giorgio Albertazzi
Reggio, il Circolo Culturale “L’Agorà” organizza un incontro su Giorgio Albertazzi
Articoli Correlati