Dopo aver mosso i primi passi verso il mondo della scrittura a 16 anni, scrivendo poesie pubblicate sotto pseudonimo, ispirato da poeti maledetti come Rimbaud e Baudelaire, ora Flavio Gallo esce allo scoperto e si presenta con il suo vero nome, con un romanzo noir che sarà a breve in libreria.
Lo studente lametino Flavio Gallo è nato nel 2005. Quest’anno frequenterà l’ultimo anno del Liceo Classico Fiorentino di Lamezia Terme. Il titolo scelto per la sua opera prima è: “Yvonne memorie di un malato” – Pubblisfera Edizioni.
IL romanzo è ambientato negli anni ’20 in una cupa ambientazione francese. «Yvonne è un libro che segue le vicende di un anonimo narratore che, mosso da forze esterne e oscure, compie azioni che ne macchieranno indelebilmente la coscienza, già da tempo distorta dall’abuso dell’oppio che ne facilita la discesa nell’abisso, dove il sangue e le lacrime dei personaggi si fondono in un’unica cupa commistione. È proprio in questo abisso che il senso di colpa e la volontà di preservare qualcosa che il tempo ha già reso cenere si scontrano lacerando la mente di un uomo che le circostanze hanno reso un demone».
Flavio Gallo dice di nutrire anche un interesse per ciò che è rivoluzionario e poco convenzionale; questo lo spinge ad interessarsi al misterico che filtra nel libro stesso.
A chi gli chiede cosa pensa della scrittura, Flavio risponde: «Ritengo che la scrittura sia un mezzo per esprimere la natura nascosta e più indecifrabile dello scrittore stesso. Opera quindi come mezzo con cui dare vita alle ansie e alle angosce di ognuno, proprio per questo, utile e terapeutica, soprattutto per i giovani».
«La scrittura – conclude – è un u modo per essere qualcun altro senza essere falsi».